Ryanair, il cielo sopra Dublino

CHE COSA succede nei cieli del low cost? La stessa cosa che capita in certi bar alle 7 del pomeriggio, gli stuzzichini sono buoni, gli aperitivi costano poco, i barmen sono simpatici e quindi c’è un sacco di gente. Il risultato è che chi ha inventato il modo di viaggiare spendendo due soldi, si trova a essere soffocato dai concorrenti: Ryanair deve lasciare a terra 400mila passeggeri e cancellare duemila voli. La scusa ufficiale è che si è fatta confusione con le ferie dei piloti e del personale di volo. Ma non è vero: una compagnia che fa volare milioni di persone intorno al mondo non può cadere in errori così banali e semplici. La verità è che il low cost in questi anni ha fatto tanta strada. In due direzioni. Sono aumentati i protagonisti, cioè, quelli che mettono su una compagnia e offrono voli a prezzi super-stracciati. E poi è cresciuta anche la complessità dell’offerta. Insieme al volo, ti viene offerto, sempre per pochi soldi, anche il soggiorno, il ristorante, la gita nei luoghi meritevoli e chi più ne ha più ne metta. Dentro la Ryanair evidentemente qualcosa non ha funzionato. Si parla anche di piloti «rapinati» da compagnie concorrenti a suon di bigliettoni. Di sicuro non è una crisi di mercato: tanto è vero che sono 400mila i clienti a cui si è dovuto dire «ripassi un’altra volta, oggi non si volerà». Insomma, qualcosa si è rotto nei cieli del low cost e colpisce proprio chi aveva inventato il giocattolo. Forse perché ha avuto troppo successo e si è un po’ appisolato sui propri conti, dimenticandosi che la concorrenza non dorme mai.