Gorgona, le guardie del carcere in sciopero della fame: "Costretti a una vita assurda"

La clamorosa protesta "Dopo mesi di appelli inascoltati"

Gorgona

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Gorgona (Livorno), 23 luglio 2017 - "Dobbiamo pagare noi luce e altre utenze degli alloggi del carcere dove dobbiamo per forza vivere, non essendoci case sull'isola. E i collegamenti sono disastrosi, con solo una corsa al mattino e una al pomeriggio per la terraferma". Questa la denuncia delle guardie carcerarie dell'isola di Gorgona, che entrano in sciopero della fame. Il sindacato Fns Cisl annuncia la clamorosa protesta. 

«I poliziotti penitenziari di Gorgona - dice il sindacato - hanno l'unica colpa di essere assegnati sull'unica isola-carcere del Mediterraneo. Senza servizi di alcun tipo (nessun esercizio commerciale, nessun ufficio postale, farmacia, banca, tabaccaio, alimentare) ma obbligati dall'amministrazione, adesso, a organizzarsi con un'unica corsa di collegamento in entrata la mattina (tramite motovedetta del Corpo) e un'unica uscita il pomeriggio sempre che la motovedetta non sia in avaria. Costretti (non esistendo sull'isola abitazioni private da acquistare e/o prendere in locazione) a dormire in ambienti dell'amministrazione penitenziaria che pretende per questo che paghino il consumo di acqua ed energia elettrica anche se è il ministero che li obbliga a stare lì».

La Fns Cisl sottolinea anche che le autorità livornesi «hanno dichiarato non potabile l'acqua che esce dai rubinetti delle cucine della mensa, però gli agenti devono pagarne i consumi». Da qui la scelta di iniziare una forma di protesta estrema, conclude il sindacato, dopo «mesi di denunce cadute nel vuoto».