Sversamento di ammoniaca, il sindaco chiede al Ministero di aprire un'istruttoria

Rosignano: l'amministrazione comunale vuole fare chiarezza sul disservizio ai distillatori della sodiera avvenuto il 28 agosto

Alessandro Franchi

Alessandro Franchi

Rosignano (Livorno), 23 settembre 2017 - Una richiesta indirizzata alla direzione generale per le autorizzazioni del Ministero dell’Ambiente e finalizzata ad avviare un percorso di verifica istruttoria su quanto accaduto all’interno dello stabilimento Solvay il 28 agosto scorso. Questo è l’ultimo capitolo di una vicenda che si trascina avanti da quasi un mese ma che sinora non ha raccolto le risposte che tutta la cittadinanza attendeva. In primis se c’è stata una correlazione tra lo sversamento di ammoniaca confermato dalla società di via Piave e la moria dei pesci documentata negli stessi giorni sul litorale delle Spiagge Bianche, proprio di fronte al Fosso Bianco dal quale l’industria Solvay scarica in mare carbonato di calcio. Una risposta definitiva che tuttavia in tal senso non sarà possibile avere, poiché i campioni (tutti esemplari di muggini gaggia d’oro e di lecce stella) che dovevano essere esaminati dall’Istituto di Zooprofilassi di Pisa sono successivamente risultati troppo deteriorati per essere analizzati.

E contestualmente a quanto avvenuto il 28 agosto, e alle dichiarazioni rilasciate dal direttore dello stabilimento Solvay Davide Papavero nell’ambito di una commissione consiliare appositamente convocata, nella giornata di ieri il sindaco Alessandro Franchi ha deciso di inviare una richiesta al Ministero dell’Ambiente per avviare un’istruttoria. Un percorso di verifica volto – come si legge in una nota stampa divulgata da palazzo civico – a fare luce non solo sui recenti accadimenti ma anche “sulle sue eventuali correlazioni con l’autorizzazione in corso” e con l’obiettivo di “individuare tutte le possibili azioni migliorative tese ad evitare il ripetersi di tali circostanze, aumentando i livelli di sicurezza esistenti e garantendo il territorio e i cittadini”.

Ricordiamo che era la mattina di martedì 29 agosto quando alcuni residenti del quartiere Palazzoni segnalarono all’Ufficio Ambiente del Comune un forte odore di ammoniaca nell’aria. E poche ore più tardi ci fu il rinvenimento di decine di pesci morti sul litorale. Venne poi immediatamente attivata l’Arpat e i successivi accertamenti chiarirono che all’interno dello stabilimento si era verificato un disservizio ai distillatori della sodiera. In pratica dall’impianto, bloccato e riavviato, era fuoriuscita ammoniaca. Rilevata da poi Arpat in una concentrazione anomala ed elevata a nord e a sud del Fosso Bianco, lo scarico della multinazionale chimica. Un incidente che successivamente ha visto aprirsi accesissime polemiche e punti interrogativi.

Tra pescatori infuriati, ambientalisti, Coldiretti, divieti di balneazione mai attuati, schermaglie tra partiti politici e soprattutto normali cittadini che tuttora chiedono chiarezza e garanzie in termini di salute e sicurezza pubblica. Ora l’ennesimo capitolo. Non resta che aspettare.