Il custode delle Sorgenti: «Spaccio e prostituzione, di notte è pericoloso»

Parla il volontario che sorveglia sulla zona del Cisternino

Gianfranco Guidi

Gianfranco Guidi

Livorno, 21 novembre 2017 - Via delle Sorgenti, la strada panoramica che collega Livorno a Collesalvetti, tocca la località Pian di Rota dove si trova il Cisternino con la sua bella pineta. E prosegue tra campi e dolci colline. Una vista piacevole. Ma aguzzando lo sguardo e parlando con chi ci vive e lavora, emergono anche dettagli preoccupanti.

Il più evidente: le prostitute all’opera a tutte le ore. Sul far della sera invece arrivano gli spacciatori e i clienti: si appartano in fondo alla pineta dietro il monumento del Cisternino per i loro affari. Oppure si inoltrano nella boscaglia, usando viottoli e sentieri, per meglio nascondersi. Ma negli ultimi mesi, anche per i ripetuti controlli delle forze dell’ordine, lo spaccio di droga si è un po’ ridimensionato. Ma non del tutto sparito.

A raccontare la qualità della vita in questa zona è Gianfranco Guidi, dal 1981 custode volontario del Cisternino di Pian di Rota. «Faccio il custode volontario – racconta – e la vigilanza sulla boscaglia e intorno ai fiumi e ai fossi della zona nord est della città, dove faccio alcune manutenzioni che sono indispensabili. Se vedo qualcosa che non va, lo segnalo subito alle autorità competenti».

È accaduto anche il 10 settembre mentre si scatenava l’infermo per l’alluvione. «Alle 4 del mattino scesi in strada per chiudere via delle Sorgenti e via Pian di Rota invase dalle acque del rio Ugione che era straripato. Prima però avvisai la protezione civile del Comune». E di recente gli è capitato di scorgere nella pineta di Pian di Rota, a fianco di via delle Sorgenti, movimenti sospetti.

«Quando, la sera soprattutto, vedo arrivare persone poco raccomandabili, chiamo le forze dell’ordine. Devo riconoscere che intervengono con efficacia, perché negli ultimi tempi hanno un po’ ripulito la zona, anche se qualche brutto ceffo c’è sempre». Per fortuna la notte «è tutto illuminato per cui anche questo fattore è un deterrente contro i malintenzionati». Tra il Cisternino e la pineta, c’è poi l’area per la sgambatura dei cani. «Sul vialetto di accesso ci sono le panchine – le indica Gianfranco – alcuni padroni di cani le hanno divelte per girarle verso l’interno allo scopo di non perdere di vista i loro animali quando stanno seduti. Ma così le hanno rovinate». E infine uno sguardo al Cisternino: «Dal tetto passa l’acqua quando piove, servono lavori urgenti. Gli ultimi risalgono al 2003».