“A Livorno c’è bisogno di sangue” / Video

L’appello di Matteo Bagnoli, presidente dell’Avis: “La donazione è un atto importante”

Livorno, 15 marzo 2023 - Avis e Comune di Livorno legati dal filo rosso della solidarietà quando si parla della donazione di sangue e plasma. Nella splendida cornice della Sala delle Cerimonie di Palazzo Comunale si è tenuta una conferenza stampa avente ad oggetto una serie di iniziative e di ‘passaggi istituzionali’ che contraddistinguono la vita dell’associazione Avis Livorno concentrate e calendarizzate il prossimo 25 marzo, tra cui l’assemblea annuale dei soci, la premiazione dei donatori benemeriti e un torneo di beneficenza triangolare “Mettiamoci il cuore”. Un'assemblea che «grazie alla disponibilità dell’amministrazione si svolgerà nella sede del Cisternino della Città per discutere degli obiettivi raggiunti nell’ultimo anno e per definire le linee guida per il futuro».

Sarà quella anche la sede naturale per la premiazione dei «donatori benemeriti, esempio di impegno e solidarietà nei confronti della comunità. Alla conferenza ha partecipato il presidente Avis Livorno, Matteo Bagnoli, insieme al primo cittadino Luca Salvetti e l’assessore al Sociale Andrea Raspanti. Bagnoli nel suo intervento ha sottolineato l’importanza dell’assemblea annuale come «occasione per fare un bilancio sull’andamento dell’associazione» da un lato, e la soddisfazione per il «superamento delle 8mila donazioni al 31 dicembre 2022» dall’altro. Questo pone Livorno «come la realtà più virtuosa della Toscana - ha aggiunto Bagnoli -. Lo dico con orgoglio, senza fare confronti. I livornesi ce l’hanno proprio nel sangue l’abitudine di donare plasma e sangue». Questo però non basta, è «necessario intensificare le attività dell’associazione, anche coinvolgendo chi non può donare. Tutti sono utili alla causa, basta far girare la voce, perché alla fine quello che conta è donare oggi per non si sa chi, sapendo che un domani potrebbe servire a me. Si tratta di un gesto volontario e disinteressato, che fa del bene a chi ne ha più bisogno».

Francesco Ingardia