A Livorno l’assemblea nazionale dell’Usb porti: "Salari più alti e maggior sicurezza" / Foto

I delegati si sono confrontati sulla piattaforma rivendicativa. Alessio Biondi (Rls Alp): "Qua in pochi conoscono il Piano di evacuazione"

L'assemblea Usb

L'assemblea Usb

Livorno, 26 marzo 2023 – Assemblea nazionale ieri a Livorno dei lavoratori portuali affiliati al sindacato di base Usb. Lo slogan dell’assise all’ex cinema Aurora era: “Riprendiamoci i nostri porti. Salario, sicurezza, sistema portuale”.

A fare gli onori di casa Giovanni Ceraolo del coordinamento nazionale porti Usb. "Le questioni che ci premono sono quattro. – ha detto – Per prima quella del salario. Dopo due anni di pandemia e la guerra in Ucraina, sono aumentati i profitti degli armatori. Abbiamo assistito alla concentrazione in pochi mani del controllo dei terminal portuali. A fronte di tutto questo i salari si sono ridotti con un aumento della produttività e dei carichi di lavoro. Così nella nostra piattaforma sindacale al primo punto mettiamo l’aumento dei salari in linea con il tasso di inflazione".

Nella piattaforma si parla anche di sicurezza nei porti. "Un paio di mesi fa si sono verificati due incidenti mortali a Civitavecchia e Trieste". C’è poi il tema della rappresentanza sindacale. "Usb sta crescendo nei porti, perciò vuole sedere al tavolo nazionale per la contrattazione".

Sul progetto di Darsena Europa per il rilancio del porto di Livorno, Ceraolo non ha dubbi: "Siamo a favore di nuove infrastrutture portuali. Ma occorre garantire l’occupazione. Quando si fa un progetto nuovo, lo si fa con tecnologie all’avanguardia. Dietro l’angolo c’è il rischio che si punti su livelli elevati di automazione del lavoro. Usb da subito ha chiesto che si garantiscano anche i posti lavoro, non solo i traffici. Così come la formazione dei portuali".

All’assemblea nazionale di Livorno hanno partecipato delegazioni da Genova, Trieste, Napoli, Civitavecchia, oltre Livorno e Piombino.

José Livoi,  del coordinamento nazionale porti Usb arrivato da Genova, ha sottolineato: "Con il Decreto concorrenza è stata sdoganata la deregulation nei porti con conseguenze pesanti per i lavoratori come l’aumento dei carichi di lavoro che si traduce nella cottimizzazione mascherata da produttività, la riduzione dei margini di sicurezza per i lavoratori".

Alessio Biondi, Rls di Alp (Livorno), ha denunciato all’assemblea nazionale: "Il lavoro notturno è la causa del maggior numero di incidenti sul lavoro nei porti. Non c’è la necessaria attenzione e informazione sui piani di evacuazione dei porti per i quali non vengono programmate le esercitazioni per simulare le situazioni conseguenti ad incidenti rilevanti nei terminal dove vengono scaricate e depositate le sostanze infiammabile e pericolose. I lavoratori portuali per lo più non sanno dove sono collocati i punti di raccolta in porto in caso di incidente rilevante. In tutti i porti servono presidi di pronto soccorso h24".

Ogni porto deve avere un Documento di valutazione rischi. "Ma è un oggetto sconosciuto. – ha segnalato Alessio Biondi – Ma senza questo Documento diventa arduo per i lavoratori portuali dimostrare che una eventuale patologia causata dalle condizioni di lavoro (come l’esposizione alle polveri) sia da mettere in relazione per il riconoscimento della malattia professionale".

Monica Dolciotti