"Acciaio strategico, pensate a Piombino"

I sindacati hanno chiesto una svolta per il comparto: "Anni di promesse, piani industriali fantasma e accordi disattesi. Ora basta"

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Alla vigilia dell’assegnazione delle maxi commesse per la fornitura di rotaie a Rfi, lavoratori e sindacati delle Acciaierie di Piombino chiedono una svolta per il rilancio dello stabilimento. Non è possibile – questo il messaggio al Governo – assegnare a Jindal una commessa miliartdaria senza garanzie precise sulle ricadute sul territorio. E ieri mattina nell’iniziativa pubblica al palatenda davanti all’ingresso della fabbrica e nel corteo sucecssivo i lavoratori hanno chiesto che il Governo e le istituzioni si occupino di Piombino perché l’acciaio, anche alla luce della nuova situazione internazionale, è un settore strategico per tutta l’Itralia.

"Anni di promesse, piani industriali fantasma e accordi di programma rimasti sulla carta, hanno esasperato i lavoratori ed un intero territorio che oggi, in modo più forte, ha ribadito che vuole risposte concrete".Così Guglielmo Gambardella, c oordinatore nazionale Uilm per il settore siderurgico ha aperto l’iniziava organizzata da Fim, Fiom, Uilm, Uglm e Usb, sollecitato dalle domende del nostro giornalista Luca Filippi moderatore dell’incontro. "I sindacati - aggiungono - non sono disposti a cedere l’ennesima cambiale in bianco, come quella della commessa decennale Rfi, ad un soggetto industriale che finora e’ stato inadempiente". "E’ questo – spiegano – che giustamente i sindacati nazionali dei metalmeccanici rivendicano in modo unitario, inviando una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Mario Draghi, al ministro dello Sviluppo economico Giorgetti, in vista della riunione del Cda di domani (oggi per chi legge ndr) che dovrà indicare le linee guida sulla commessa RFI". Al tavolo di fronte a centinaia di lavoratori i rappresentanti sindacali di tutte le sigle. Oltre a Gambardella della Uilm, sono intervenuti i rappresentanti nazionali Sacha Colautti dell’Usb, Gianni Venturi della Fiom, Antonio Spera dell’Ugl e Valerio d’Alò della Fim. Hanno parlato anche il presidente dell’Autorità Portuale Luciano Guerrieri che ha posto il tema delle concessioni delle banchine che potranno essere rinnovate solo in persenza di adeguate garanzie da parte di Jsw e il sindaco Francesco Ferrari il quale ha sollecitato il Governo a dare risposte chiare in termini di riqualificazione della fabbrica, bonifiche e occupazione. Infine la questione rigassificatore che, sebbene non direttamente collegata al piano industriale Jsw, pone comunque il tema di un progetto complessivo per Piombino come ha sottolineato nel suo intervento telefonico il presidente della Regione Euguenio Giani che doveva essere a Piombino, ma è stato trattenuto a Firenze da un impegno improvviso. L’assemblea e la manifestazione sono state seguite dai parlamentari Massimo Mallegni di Forza Italia e Andrea Romano del Pd che si sono impegnati a sostenere le richieste del territorio.

m.p.