Livorno, "Infermiere aggredite dai carcerati"

La denuncia della coordinatrice NurSind Sassu. "Anche io ho subito violenza: un detenuto mi ha sbattuto la mano sulla porta"

Roberta Sassu, segretaria territoriale di Livorno del NurSind

Roberta Sassu, segretaria territoriale di Livorno del NurSind

Livorno, 26 luglio 2022 - "La situazione nei penitenziari toscani, dove alcuni operatori sanitari sono stati vittime di violenze e minacce, è diventata insostenibile". Lo denuncia il coordinamento regionale del NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche. Roberta Sassu, segretaria territoriale di Livorno del NurSind segnala: "La scorsa settimana sono stata minacciata da un detenuto durante il giro della terapia, poche ore prima una dottoressa aveva rischiato di essere picchiata. La settimana precedente erano stati presi di mira verbalmente altri medici e infermieri, mentre il 7 luglio ho subito un’aggressione fisica. Stavo somministrando la terapia quando un detenuto mi ha afferrato la mano e mi ha sbattuto contro la porta di ferro della cella. Me la sono cavata perché sono riuscita a sottrarmi alla presa in tempo per schivare uno schiaffo".

Questi episodi si sono verificati in una realtà già oberata da criticità come la cronica carenza di agenti penitenziari. "Nel carcere di Livorno – prosegue la Sassu – ci sono da 11 a 13 agenti penitenziari per 300 detenuti. Un numero insufficiente che non consente di garantire la sicurezza neppure del personale sanitario. E allora, se la situazione non è sicura, è bene che l’aziend Usl Toscana Nord Ovest ritiri medici e infermieri dalle carceri. O dobbiamo aspettare che qualcuno di noi si faccia male seriamente?". Di recente una commissione di controllo dell’Azienda Usl ha fatto un sopralluogo al carcere Le Sughere di Livorno "ma si è limitata a entrare nell’infermeria – precisa la Sassu – senza visitare le sezioni. Ha così avuto solo un quadro parziale di ciò che succede nella struttura".

Non solo a Livorno si sono manifestati seri problemi. "Nei giorni passati si è registrata una violenza sessuale ai danni di un’infermiera nel carcere di Sollicciano. – prosegue la Sassu – In questo caso un detenuto, senza scorta del personale di custodia, ha chiesto di accedere all’infermeria. Aperta la porta l’uomo si è avventato sull’infermiera palpeggiandola nelle parti intime. Solo l’intervento di un agente penitenziario e di un altro detenuto hanno scongiurato il peggio". Difficoltà anche a Pisa al Don Bosco "dove elevata è la percezione di insicurezza del personale sanitario – denuncia la Sassu – sempre per scarsità di personale di sorveglianza". Il sindacato chiede così alle istituzioni "di farsi carico della grave situazione per prevenire in futuroaltri altri gravi episodi". In caso contrario il sindacato è "pronto a intervenire con tutte le forme di protesta a difesa della salute e incolumità degli operatori sanitari".

M.D.