Alluvione in KeraIa, il vescovo di Livorno bloccato in India

Il monsone ha travolto le città: "Le chiese come centri di accoglienza"

Il vescovo con le probande e le novizie delle Piccole Figlie di San Giovanni Gualberto (foto La Settimana)

Il vescovo con le probande e le novizie delle Piccole Figlie di San Giovanni Gualberto (foto La Settimana)

Livorno, 19 agosto 2018 - Paura e apprensione per il vescovo Simone Giusti, in viaggio in questi giorni nel Kerala, la regione in India flagellata dal monsone che ha mietuto molte vittime: oltre 350. Il rientro, previsto inizialmente tra oggi e domani, subirà dei probabili ritardi. Tutta la circolazione, anche ferroviaria, è infatti bloccata e l’aeroporto resterà chiuso fino al 26 agosto. Monsignor Giusti dunque partirà in giornata con destinazione finale Livorno dall’aeroporto di Bangalore, con un trasferimento che richiederà 10 ore. Dal Kerala ha già rassicurato tutti sulle sue condizioni, spiegando che «il monastero dove sono ospitato è ben in alto» ma che ci sono «centinaia di morti e molte zone sono state devastate» dal monsone. Ora che le precipitazioni torrenziali hanno dato una tregua, le oltre 200mila persone rimaste senza una casa si stanno trasferendo nei 1500 campi d’emergenza allestiti. «Le chiese sono divenuti centri di accoglienza per gli sfollati», ha aggiunto il vescovo.

Intanto i soccorritori continuano a mettere in salvo altre persone, con 30 elicotteri militari e 320 imbarcazioni sul campo. Agli sforzi si sono uniti anche alcuni pescherecci locali, utili per far evacuare chi è rimasto bloccato sui tetti delle case. Un vero disastro, che messo in ginocchio una regione intera e gettato nello sconforto migliaia di famiglie. Sono scene apocalittiche quelle che arrivano attraverso le immagini dei soccorsi e delle case e i villaggi travolti dalle inondazioni. Il governo, intanto, ha reso noto che sono 868 le persone morte in sette Stati indiani, Kerala compreso, dall’inizio della stagione dei monsoni a giugno. Durante il viaggio, inziato nei giorni scorsi, il vescovo di Livorno ha visitato le case delle Piccole Figlie di San Giovanni Gualberto, santuari e scuole.

"La santità di questo popolo del Kerala risplende in due figure avvincenti per la grandezza della loro fede, Suor Alfonsa, la prima Santa dell’India e il beato Kunjachan – sono le sue parole, nel diario de La Settimana – In circa 1400 anni hanno dato vita a una Chiesa che si è estesa per tutto il sud dell’India, una Chiesa conscia delle sue origini e della sua missione. Una Chiesa rimasta fedele al primitivo credo nonostante il suo isolamento sino all’arrivo dei Portoghesi nel 1600. Una Chiesa dove tutti i cristiani, dico tutti, vanno a Messa la domenica. Quando chiedi qual è la frequenza domenicale – conclude – ti sorridono per l’ovvietà della domanda: “Monsignore qui tutti vengono a Messa la domenica, mancano solo gli ammalati” ti rispondono".