Ambiente ed energia: la nuova logistica

Livorno, incontro di Assarmatori fa il punto sulla situazione dei nostri porti. Guerrieri: "Presto autonomi con le rinnovabili"

L’impegno comune tra armatori, autorità del sistema portuale livornese in toto e cluster marittimo, é quello di andare verso un mondo nuovo della catena logistica, che sia improntato nella difesa ambientale, dell’aumento dei traffici marittimi e ovviamente anche verso una loro maggiore redditività.

Sono questi i temi emersi dall’incontro di ieri sera a bordo del traghetto della Toremar Liburna, organizzato dall’Assarmatori- l’altra associazione di categoria nata dalla scissione di Confitarma- con il supporto del gruppo Onorato cui Toremar appartiene. A fare gli onori e a presentare tematiche dell’armamento il presidente di Assarmatori Stefano Messina, insieme al suo vicepresidente e presidente di Toremar Achille Onorato. Interventi di sostanza e non solo di saluto quelli del direttore marittimo della Toscana contrammiraglio Gaetano Angora, dello stesso Onorato e del presidente dell’Autorità portuale di Livorno e Piombino Luciano Guerrieri.

Un sistema portuale dunque, che rispondendo alle sollecitazioni poste dal presidente Messina- gli armatori stanno facendo la loro parte per l’ambiente, con nuove navi e nuovi servizi: i porti facciano la loro - ha sciorinato per bocca di Guerrieri tutti gli impegni in essere. Con un punto di arrivo che può sembrare fantascienza: i porti non più energivori, ma autosufficienti grazie alla produzione in loco di energie “pulite”. Il programma riguarda- ha confermato Guerrieri- sia lo scalo labronico, sia quelli di Piombino. Portoferraio, sia l’interporto Vespucci che del retroporto e del sistema stesso è ormai parte integrante.

Il presidente Messina, dopo aver presentato la sua associazione e i relativi numeri operativi - 14 armatori, 42 mila scali portuali all’anno, quasi 5 milioni di passeggeri e 123 milioni di tonnellate di merci trasportate - ha espresso fiducia nel governo in arrivo, ricordando che non conta il colore della politica quanto l’impegno per migliorare l’Italia e il suo cluster logistico, da cui dipende- essendo il nostro paese una penisola - gran parte dell’economia. Per Messina ci sono alcuni punti ti fondamentali da risolvere con urgenza da parte della politica: e tra questi l’esenzione dei traffici marittimi locali e delle autostrade del mare dall’obbligo di operare in porto solo con modalità “green”.