Allarme bambini adescati sul web. Dato choc: riguarda uno su cinque

Lo rivelano gli esiti di un questionario anonimo che ha coinvolto 1.400 alunni di 10 anni fra Prato e Firenze. La modalità più frequente è la richiesta da parte di adulti di inviare foto e video. "I genitori alzino le difese"

Polizia Postale

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Prato, 14 maggio 2023 - "Non c’è bisogno di appostarsi davanti alle scuole con un sacchetto di caramelle: internet è una porta facilissima da aprire". Lo scrive Neila Moore, nel libro ’I pedofili sono nella tasca dei vostri figli’. Il riferimento fin troppo scontato è allo smartphone. Che sia uno strumento potenzialmente pericoloso non lo scopriamo oggi. Ma le evidenze scientifiche si stanno accumulando: i social network possono essere nocivi per lo sviluppo psicosociale dei minorenni e potenzialmente insidiosi. A darne conferma arriva un dato che deve far riflettere: fra chi ha appena 10 anni di età, circa un bambino su cinque, ammette di essere stato adescato in rete e di aver ricevuto la proposta di inviare materiale fotografico e video dietro la promessa di regali. Il dato choc emerge da una indagine effettuata dalla cooperativa Sed (Servizi per l’educazione digitale) che ha ascoltato 1.400 bambini di quinta elementare residenti tra Firenze e Prato. I questionari, tutti anonimi, sono stati somministrati ai minori in modo guidato dagli psicologi della cooperativa. I risultati dell’indagine sono un campanello dall’allarme da non sottovalutare: il 33% del campione possiede un proprio account Tiktok malgrado per legge non si possa accedere prima dei 13 anni a questo social network; il 48% tende a fare nuove amicizie in chat con persone sconosciute e al 17% dei bambini intervistati è stato chiesto l’invio di materiale foto o video da sconosciuti con la promessa di regali. Come difendersi? "Sicuramente serve consapevolezza da parte degli adulti, la tecnologia si è evoluta e di conseguenza l’età si è abbassata", spiega lo psicologo Francesco Pagnini, presidente della cooperativa Sed, che dal 2017 cerca di mappare i possibili rischi della navigazione web.

"Già alle elementari i bambini hanno un telefonino, ma dobbiamo sapere che internet contribuisce a far perdere di vista le tappe dello sviluppo. Ipersemplifica concetti alla base della crescita: le relazioni sociali, i primi amori, le amicizie, tutto finisce in un video di 30 secondi". Più si abbassa l’età e meno i frequentatori del web hanno armi di difesa, soprattutto dagli adulti malintenzionati.

Se a 10 anni di età il 41% degli intervistati ha già uno smartphone personale e il 37% dei bambini ammette di avere creato in autonomia un proprio account social malgrado sia vietato, c’è qualcosa che non va. I bambini di oggi sono nativi digitali, quindi i genitori hanno una responsabilità ancora maggiore rispetto al passato: controllare è un dovere, così come impostare il parental control, verificare periodicamente la cronologia. Non si tratta di regole da Grande Fratello, ma di tutele necessarie.

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