Amerigo Vespucci, a 90 anni è ancora la più bella del mondo. Il comandante: "Un simbolo"

Intervista al capitano di vascello Gianfranco Bacchi per l'anniversario della nave-scuola della Marina più amata al mondo: "Ci manca il contatto con i visitatori. La pandemia è stata uno shock ma ci ha aperto altre possibilità"

La nave Vespucci e Gianfranco Bacchi

La nave Vespucci e Gianfranco Bacchi

Firenze, 23 febbraio 2021 - "Il Vespucci è effettivamente bellissimo. Credo sia una constatazione oggettiva. E per una volta non siamo noi italiani a dire agli altri quanto siamo belli, è il mondo a dirlo a noi e se lo dicono gli americani allora ci crediamo". La nave scuola Amerigo Vespucci compie 90 anni, per la precisione fu varata il 22 febbraio 1931, e questo la rende l'unità della Marina Militare più anziana in servizio. Il capitano di vascello Gianfranco Bacchi è il comandante del Vespucci (al maschile, come da tradizione marinara), il 122° per la precisione e fa parte di un ristretto circolo: oltre a lui solo altri due colleghi hanno comandanto la nave per più di un anno. 

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Comandante, è stato un anno strano e difficile per tutti. Il Vespucci ha perso la possibilità di far salire i visitatori a bordo e soprattutto di partire per un giro del mondo che vi avrebbe impegnati per 18 mesi. Come lo avete trascorso?

"Non posso negare il trauma per l'equipaggio dell'annullamento del giro del mondo. Saremmo stati fuori per 18 mesi, saremmo andati alle Olimpiadi... eravamo molto carichi. Quello che è successo, la pandemia, ha reso inaffrontabile questa esplorazione. Eppure in questo contesto il Vespucci si è dimostrato ancora di più un simbolo per il Paese. Durante la nostra navigazione su e giù per l'Italia ci siamo resi conto che la popolazione si aggrappava a questo simbolo. Insomma, la crisi è diventata opportunità e ci ha riempiti di orgoglio e responsabilità e penso che quest'anno la nave abbia raggiunto il massimo livello di simbolismo grazie a una osmosi fra di essa e la popolazione".

Come ha fatto questa splendida nave-scuola a diventare un simbolo così potente?

"Il primo punto è l'estetica della nave: è effettivamente bellissima, è oggettivo. All'estero altre navi-scuola sono ibride, un connubio di tradizione e modernità, mentre il Vespucci ha conservato integralmente la tradizione, a parte qualche ausilio sottocoperta per migliorare la qualità della vita a bordo, ad esempio le cucine. Per il resto tutto è 'vero' e originale. Il timone non è solo bellissimo: è effettivamente il vero timone della nave. I pennoni, l'alberata... la tradizione è conservata. In secondo luogo, per una volta non siamo noi a dire agli altri che siamo belli. E' il mondo a dircelo e quando questo apprezzamento arriva per esempio dalla Marina più potente, quella americana, come si fa a non crederci...".

Lei è uno dei comandanti più longevi del Vespucci. Su 122 siete solo in tre a essere rimasti al comando per più di un anno.

"E' vero, ma non voglio celebrarmi per questo, non c'entra la bravura. Il punto è che dovevo fare il giro del mondo ed essendo saltato mi è stata data un'altra possibilità".

Non possiamo sapere quando torneremo a visitare il Vespucci, ma quando accadrà che nave troveremo?

"La nave è sempre perfetta, stiamo ultimando le manutenzioni e fra una settimana saremmo pronti a salpare. Quando la situazione sanitaria lo consentirà, torneremo con passione. Ci è mancato il contatto con il pubblico, per noi è molto bello quando la gente sale a bordo e noi possiamo spiegare e raccontare tutto della nave".

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Simbolo di tradizione, ma anche moderno: il Vespucci nell'ultimo anno ha conosciuto un vero e proprio boom sui social.

"Sì, da un punto di vista tecnico ci siamo attrezzati per poter diffondere materiali di qualità come video ad alta defizione e riprese con i droni. Questo ovviamente facilità l'incontro con il pubblico dei social. E poi ci siamo un po' lasciati andare: per esempio abbiamo unito la musica alla nave e questo ha avuto un grande successo. Ricordo che il tributo al Maestro Morricone, in occasione della sua scomparsa, ha raggiunto il milione di visualizzazioni in una settimana".

La storia

(tratto dal sito della Marina Militare)

Nave Scuola Amerigo Vespucci, l'Unità più anziana in servizio nella Marina Militare interamente costruita e allestita presso il Regio Cantiere Navale di Castellamare di Stabia. Impostato lo scafo il 12 maggio 1930, è stata varata il 22 febbraio 1931; madrina del varo è stata la signora Elena Cerio. Consegnata alla Regia Marina il 26 maggio 1931, entrò in servizio come Nave Scuola il successivo 6 giugno, aggiungendosi alla gemella Cristoforo Colombo (in realtà leggermente più piccola), di tre anni più anziana, e costituendo con essa la "Divisione Navi Scuola" al comando dell'Ammiraglio Cavagnari. Al rientro dalla prima Campagna di Istruzione, il 15 ottobre 1931 ricevette a Genova la Bandiera di Combattimento, offerta dal locale Gruppo UNUCI (Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d'Italia). Il motto della nave è "Non chi comincia ma quel che persevera", assegnato nel 1978; originariamente il motto era "Per la Patria e per il Re", già appartenuto al precedente Amerigo Vespucci, sostituito una prima volta, dopo il secondo conflitto mondiale, con "Saldi nella furia dei venti e degli eventi", infine con quello attuale.

Dal punto di vista tecnico-costruttivo l'Amerigo Vespucci è una Nave a Vela con motore; dal punto di vista dell'attrezzatura velica è "armata a Nave", quindi con tre alberi verticali, trinchetto, maestra e mezzana, tutti dotati di pennoni e vele quadre, più il bompresso sporgente a prora, a tutti gli effetti un quarto albero. L'unità è inoltre fornita di vele di taglio: i fiocchi, a prora, fra il bompresso e il trinchetto, gli stralli, fra trinchetto e maestra e fra maestra e mezzana, e la randa, dotata di boma e picco, sulla mezzana. Il porto di assegnazione è La Spezia.