Antenna di via Calatafimi Ci sono cinquecento firme

Il Comitato cittadini ha raccolto tante adesioni contro l’impianto. Ora ci sarà la discussione in consiglio comunale con un confronto vivace

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Il Comitato No antenna di via Calatafimi a fine marzo consegnerà in Comune la petizione con le 500 firme necessarie a farla mettere all’ordine del giorno del consiglio comunale. Il Comitato auspisca che "la petizione, con la quella chiediamo la rimozione dell’antenna del gestore Iliad installata tra il 30 giugno e il primo luglio del 2021 a ridosso dell’area per la sgambatura dei cani, su terreno comunale, a poche decine di metri dalle nostre abitazioni". Nella petizione si chiede inoltre che "via Calatafimi venga considera ‘area sensibile’ per ridurre l’esposizione ai campi elettromagnetici". I residenti di via Calatafimi si mobilitarono subito per protestare, alla fine di giugno dello scorso anno, quando fu aperto il cantiere per installare l’antenna per la telefonia mobile 5 G del gestore Iliad. "È stata collocata a ridosso dei condomini - denunciò all’epoca Paola Nucci di Fratelli d’Italia, anche lei residente della zona - del parco pubblico e dell’area per la sgambatura dei cani, non lontano dalla scuola di via degli Archi e dalla Casa di cura Villa Tirrena". La Nucci si mosse subito contattando il sindaco Luca Salvetti. "Nessuno di noi sapeva di questo cantiere - denunciò la Nucci - fino all’inizio dei lavori martedì 29 giugno (2021, ndr) e il progetto di approvato con la procedura del silenzio assenza previsto dal precedente regolamento comunale". Il sindaco dopo le proteste e il pressing si recò in via Calatafimi con l’assessore all’ambiente Cepparello per prendere visione diretta della situazione. Da quel momento prese il via un percorso al termine del quale il Comune ha predisposto il nuovo Regolamento di attuazione delle stazioni radio base e sorgenti a radiofrequenza, con l’abolizione della contestata procedura del "silenzio assenso"fino ad allora seguita per l’installazione e attivazione delle antenne la telefonia. Messo all’ordine del giorno del consiglio comunale il Regolamento fu approvato. Ma per l’impianto di via Calatafimi ci sono pochi margini di manovra, a parte la prescrizione di ridurne l’impatto. "Inoltre senza il Programma comunale degli impianti di radiocomunicazione - osserva ora Andrea Romiti capogruppo di Fratelli d’Italia in Comune - il Regolamento rischia di restare lettera morta. Prevede infatti la predisposizione del Programma delle antenne che ci deve dire dove e come collocare le antenne. Ad oggi non è stato approntato, perciò sollecito l’amministrazione comunale a farlo. Inoltre il Programma comunale delle antenne dovrà essere sottoposto a Valutazione ambientale strategica (Vas). Faccio parte della quarta commissione urbanistica e per oggi non se ne è a cura discusso".

Monica Dolciotti