Antenne e veicoli in fiamme Arrestato anti 5G e no vax

Giovane macedone di ventisei anni indagato per tre incendi dolosi . Complessa analisi investigativa per la Digos della Questura di Livorno

Migration

E’ in carcere l’indagato per alcuni degli incendi che si sono verificati i primi di novembre tra Livorno e Pisa. Incendi che hanno distrutto ripetitori di telefonia, ma anche due camper, una motrice di veicoli industriali e una centrale Terna dell’energia elettrica. Tutti causati utilizzando liquido infiammabile. Le indagini dirette dalla Procura ed effettuate dalla Polizia si sono indirizzate nei confronti di un macedone di 26 anni, la cui auto era nei pressi di via dello Struggino a Livorno, luogo dell’incendio al ripetitore di telefonia. Alla base del suo agire ci sarebbe l’adesione incondizionata ad alcune teorie diffuse su internet secondo le quali sarebbe necessario attaccare l’instaurato nuovo ordine mondiale, di cui antenne 5G e misure anticovid sarebbero una delle concrete espressioni, perché funzionali al mantenimento di tale nuovo ordine che si sarebbe formato in maniera occulta. Da tempo ormai anche gli psicologi hanno acceso i riflettori sugli effetti che i lockdown hanno avuto nei soggetti più fragili della nostra società. Coloro che si sono rinchiusi nella rete, diventata una vera e propria droga di contenuti talvolta anche deliranti.

Valutati gli elementi probatori il Gip del Tribunale ha disposto, su richiesta della Procura, la custodia cautelare in carcere dell’indagato. Sono state indagini complesse e delicate quelle fatte dalla Digos con l’attento esame delle telecamere di videosorveglianza installate dal Comune. Successivamente si è proceduto con attività di indagine tradizionale effettuando pedinamenti giorno e notte, anche per impedire l’eventuale commissione di nuovi atti criminosi che avrebbero potuto mettere in pericolo l’incolumità pubblica. Un’analisi investigativa rafforzata dal personale specializzato della Questura di Firenze che ha prodotto dei risultati sottoposti ad attenta verifica. Era importante dare una risposta chiara a questi episodi che avevano destato allarme e sconcerto nella popolazione. Sono stati controllati filmati, fatti pedinamenti e intercettazioni con procedura d’urgenza dalla Procura che alla fine hanno permesso di ricostruire la vicenda. Nel corso dell’esecuzione del provvedimento di custodia cautelare lo stesso indagato, anche grazie all’attività di sostegno psicologico da personale della Digos, ha consegnato un documento scritto - ora all’esame del P.M. - in cui ribadisce le motivazioni di certi comportamenti.

Ecco gli episodi che sono stati contestanti all’indagato: incendio del primo novembre alle 22.40 via dello Struggino ai danni di un sito tecnico ospitante i ripetitori telefonici Wind3 e Vodafone; alle 4.29 dello stesso giorno in Via Salvatore Orlando, ai danni di un veicolo industriale e del rimorchio. E ancora il 7 novembre a Pisa, Traversa Via Aurelia Sud, a fuoco i ripetitori telefonici Wind3 e Iliad.