Anfora romana sui fondali dell'isola d'Elba recuperata dalla Gdf

Era a poche decine di metri di profondità: fu prodotta tra la metà del II secolo e la fine del I secolo a.C

Il recupero di un'anfora da parte della Gdf (foto di repertorio)

Il recupero di un'anfora da parte della Gdf (foto di repertorio)

Isola d'Elba - I fondali dell'isola d'Elba hanno restituito un'antica anfora, di tipo 'dressel 1', nascosta da piccoli sassi e coperta dalla posidonia. La scoperta è stata fatta dai militari del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Livorno con la collaborazione della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Pisa e Livorno.

La capillare attività di controllo del territorio ha permesso ai finanzieri della Sezione Operativa Navale di Portoferraio, grazie a una preliminarie attività info-investigativa, di individuare la probabile posizione di un reperto storico sotto una scogliera a poche decine di metri di profondità. Le successive perlustrazioni, curate dal personale del Nucleo Sommozzatori della Stazione Navale di Livorno, hanno permesso di confermare la presenza del preziosissimo manufatto, successivamente recuperato e messo in sicurezza. L'anfora è di probabile produzione nell'Italia centrale tirrenica tra la metà del II secolo e la fine del I secolo a.C.

Fondamentale è stata la sinergia interistituzionale nei momenti del recupero dell'anfora, sotto la supervisione dei funzionari archeologi dell'organo periferico toscano del Ministero della Cultura, avvenuto ad opera dei sommozzatori del Corpo della Gdf con l'appoggio logistico del locale 'Diving Il Careno' e con l'ausilio di una unità navale della Guardia di Finanza dell'isola d'Elba.