Un caffè con la storia. Aromi e sapori da tutto il pianeta

Open day a Le Piantagioni del Caffè, fiore all’occhiello nel settore

Prunella Meschini gestisce Le Piantagioni del caffè insieme a suo padre e a suo marito

Prunella Meschini gestisce Le Piantagioni del caffè insieme a suo padre e a suo marito

Livorno, 17 ottobre 2018 -  Le piantagioni del caffè, open day. Gara, assaggi, ricerca, esperienza. Una giornata dedicata a questa bevanda straordinaria, che accompagna da sempre, in maniera piacevole, le giornate degli italiani. La si associa spesso al momento di relax, anche se il concetto è ormai entrato nel linguaggio comune: «Prendiamo un caffè» può annunciare qualsivoglia tipo di appuntamento. Ma non tutti sono uguali, questo è sicuro. L’azienda guidata da Enrico Meschini, in via Provinciale Pisana, (che organizza l’evento) dal 1994 invia i suoi emissari in giro per il mondo, alla ricerca delle migliori piantagioni, operando in maniera alternativa alla torrefazione tradizionale. Il risultato si concentra nell’alta qualità del prodotto finale proposto all’utente. Prunella, quinta generazione di famiglia, lavora con padre e marito, in modo attento, brillante.

«I nostri caffè provengono da tutto il pianeta. Ovviamente dall’Etiopia, madre della qualità Arabica, poi da India, Brasile, Centro America, Tanzania, e non solo. Siamo in tre a gestire l’azienda, abbiamo molti validi collaboratori, tutti preparati con gran voglia di fare. I miei avi cominciarono nel 1895, ed un secolo dopo nacque il marchio che oggi conosciamo, che inquadra perfettamente la specificità delle nostre attività». L’open day è aperto a tutti, mentre nei giorni normali non sono previste vendite al dettaglio. «Agli open day, può partecipare chiunque, assistere alla gara che organizziamo, un momento divertente. In questa circostanza proponiamo tre nuove aromi che abbiamo preparato in questi ultimi giorni con prodotti provenienti da Etiopia, Colombia e Nicaragua». Non possiamo non assaggiare e rimaniamo estasiati dall’incredibile gusto. Autentiche ‘chicche’ di Caffè, e ci perdonerete il gioco di parole. Capita spesso di leggere pareri, studi, opinioni sull’impatto che il consumo di questa bevanda potrebbe avere sulla nostra salute. Chi lo consiglia caldamente, chi invece suggerisce di evitarlo, chi ne esorta un consumo moderato. Ma a cosa dobbiamo credere?

Prunella  ha le idee abbastanza chiare. «Non mi esprimo a livello medico, non è il mio mestiere. Tuttavia su una cosa posso dirmi sicura: maggiore è la qualità, maggiore è mediamente la resistenza dell’organismo alla caffeina. Più i caffè sono scadenti, quindi si usa ‘robusta’ di bassa lega, più il contenuto di caffeina aumenta. C’è il rischio che il prodotto sia contaminato da muffe e funghi, un fatto che a volte può portare anche alla cattiva digestione. Molti provengono dal Vietnam, considerata una delle peggiori origini». Viene infine presentata l’idea originale, una Kombucha molto particolare. «Bevanda ormai nota, sopratutto in nord europa. Noi l’abbiamo studiata con un cliente di Brescia e realizzata col caffè. Una doppia fermentazione, di cui una in bottiglia, che la rende gassata. Sembra alcolica, ma non lo è. Frizzantina dal gusto inusuale. O piace oppure no. Non ci sono vie di mezzo». Non ci resta che testarla.

Simone Fulciniti