Arriva Medì e Livorno diventa il porto del futuro nel Mediterraneo

Alla Goldonetta il meeting 'Le città hanno un'anima'

'Le città hanno un'anima'. Torna a Livorno il meeting internazionale Medì

'Le città hanno un'anima'. Torna a Livorno il meeting internazionale Medì

Livorno, 14 marzo 2019 -  'Le città hanno un'anima' è la prospettiva di Medì che fa di Livorno il centro del Mediterraneo giovedì 14 e venerdì 15 marzo: alla Goldonetta, il meeting internazionale della Comunità di Sant'Egidio per lo sviluppo delle relazioni tra le città del mare, promosso con il Comune di Livorno e la collaborazione della Diocesi di Livorno, il Mibact, il Cesvot e il patrocinio degli Ordini dei Giornalisti e degli Architetti, che chiama a confronto storici, giornalisti, scrittori, architetti e urbanisti, donne e uomini di terra e di mare. Giovedì 14 marzo, alle 16.30, il confronto con Andrea Riccardi, storico e fondatore di Sant'Egidio, e Olivier Roy (Istituto universitario europeo), dopo la cerimonia d'apertura con il vescovo di Livorno Simone Giusti e il sindaco Filippo Nogarin, punta a disegnare profilo e prospettive delle città mediterranee che, d'altra parte, saranno “lette” dai giornalisti che se ne occupano da Trieste a Tripoli. Le onde della Storia possono essere molto alte. Al tempo stesso il mare è percorso da correnti nel profondo. Ci sono strade che passano nel mare e che conducono a rive e porti di città che vogliono vivere custodendo un segreto: quelli che arrivano hanno una voce, un volto, non appartengono al mondo dell'indistinto. Hanno domande, bisogni e capacità di tutti, come quelli che sono già cittadini qui.Il tratto peculiare di Medì è questo mix tra Storia e vite, una geopolitica ricostruita attraverso le esistenze e i movimenti storici per definire rotte possibili di futuro. Halima Aissa, ad esempio, presidente dell’associazione tunisina “Ardepte”, porta con sé le attese delle le madri dei ragazzi partiti dal proprio Paese dopo le primavere arabe, verso l’Europa, la Siria e l’Iraq, e che non hanno lasciato traccia.

Venerdì 15 marzo, alle 10.30, Medì si pone proprio "sulle rotte dei migranti", disegnate da Rassil Barada (Beirut, Centro Abaad), Eric Kempson (scultore, Lesbo), Halima Aissa (Tunisi, Associazione Ardepte). Seguirà una testimonianza sui corridoi umanitari, ai quali darà voce Mahfuz Aldaher (Siria). Sembra impossibile, eppure – è notizia di questi giorni, diffusa dall'Onu - solo nel 2018, in Siria 1.106 bambini sono stati uccisi nei combattimenti, il più alto numero in un solo anno dall'inizio della guerra, nel 2011. Si deve speranza e futuro ai sopravvissuti, genitori e bambini. Nel pomeriggio di venerdì, dalle 16.30, verrà preso in esame il rapporto tra 'Le città e il mare', grazie a un confronto tra architetti, urbanisti, scrittori, uomini di terra e di mare: Vito Martelliano, urbanista (Siracusa); Waleed Karkabi, urbanista (Haifa); Anis Issa, intellettuale (Alessandria d’Egitto); Simone Lenzi, scrittore (Livorno). Alle 18 Medì omaggerà l'isola di Lesbo che conserva l'umanità dove il Mediterraneo si chiama Egeo. Michele Brancale