"Asili, mancano 40 insegnanti. A rischio la qualità del servizio"

Cgil lancia l’allarme: "Servono assunzioni immediate alle materne"

Asilo (foto di repertorio)

Asilo (foto di repertorio)

Livorno, 3 luglio 2018 - Sarebbero 40 i posti scoperti in organico all’inizio del prossimo anno scolastico. «E’ quanto risulta da una nostra ricognizione, non solo sulla scuola dell’infanzia ma anche sui nidi, compresi quelli in continuità strutturale e non del cosiddetti centri infanzia». A dirlo è Mauro Scalabrini, segretario provinciale funzione pubblica Cgil, che lancia l’allarme e assicura: «Se il Comune non ascolterà le nostre richieste in tema di stabilizzazioni e assunzioni, per l’avvio dell’anno scolastico a settembre faremo sciopero. Questi mesi che ci separano dalla riapertura devono servire per prendere dei provvedimenti».

«Ad oggi c’è una politica anche a livello alto governativo sulla diminuzione sensibile del precariato – ha aggiunto Rosa Distaso, Uil Fpl – Il Comune non può restare sordo, ne va della qualità del servizio. Stop a questo precariato strutturato, che destabilizza. Ci stiamo adoperando anche con l’agenzia privata di somministrazione Ranstad che ha dimostrato apertura a stabilizzare un certo numero di insegnanti ed educatrici». «La parte pubblica e quella privata, cui dal 2007 è delegata la scelta di gestire le sostituzioni, offrono un servizio a clienti particolari: i bambini. Siamo preoccupati delle 40 persone che mancheranno a settemnre, preoccupati di un monitoraggio non avvenuto per quanto riguarda le sostituzioni. Il punto è anche che in effetti tutti i settori del Comune sono in condizioni precarissime di personale, a partire da polizia municipale, settore anagrafico, assistenti sociali. L’alternativa? Esternalizzare i servizi. Altrimenti si deve investire».

"Dietro l’alta qualità del nostro servizio, il cui modello compare come membro del Tuscany Approach, ci sono le persone, le insegnanti e le educatrici – ha sottolineato Cecilia Testa, delegato Cgil – Laddove non c’è qualità del lavoro è difficile garantire la soddisfazione dell’utenza. Senza contare il problema dei contratti a intermittenza». Sono state da poco annunciate 11 assunzioni dal Comune, per la fascia 3-6.

«Ma sono pochissime, se non si interviene la gestione del servizio viene indebolita – conclude Scalabrini – E oltretutto un più ampio ventaglio di assunzioni consentirebbe di ridurre la sofferenza di chi da una vita è precario. Servirebbe anche un protocollo di intesa sui tirocini, perché spesso dietro a questo strumento in generale c’è altro».

Irene Carlotta Cicora