Piombino, oltre 500mila euro di evasione fiscale: associazione culturale nei guai

Dietro all'etichetta "no profit" si celava in realtà un giro di soldi non dichiarato. L'indagine della Finanza ha individuato i responsabili

La Guardia di Finanza

La Guardia di Finanza

Piombino, 12 luglio 2022 - Sulla carta un ente no profit, ma in realtà operava a scopi di lucro fino ad arrivare a nascondere al fisco 450mila euro ed evadere 70mila euro di Iva. La Guardia di Finanza di Piombino ha scoperto gli illeciti dopo un approfondito controllo a un'associazione culturale della zona, operante nel settore dello spettacolo.

Pur annoverato nella categoria degli enti non commerciali beneficiari di agevolazioni fiscali, esercitava di fatto una vera e propria scuola, ricevendo pagamenti “in nero” e disattendendo gli adempimenti previsti dalla normativa. Le associazioni “no profit” infatti, oltre a non perseguire nessuno scopo di lucro, devono osservare precisi obblighi, garantendo il “principio di democraticità”, ossia svolgendo elezioni periodiche per l’attribuzione delle cariche sociali e organizzando riunioni degli associati per approvare il rendiconto economico annuale; prescrizioni che venivano trasgredite, seppur formalmente previste nello statuto.

In particolare, è emerso che nel 2016 non era stato predisposto e approvato il rendiconto economico finanziario e in tutti gli anni successivi non erano state convocate le assemblee degli associati, come non si era mai proceduto all’elezione del presidente e dei membri del consiglio direttivo.

Di fatto, la gestione era riconducibile all’unica titolare che autonomamente si era attribuita la carica di presidente dell’associazione. In relazione all’attività svolta, ritenuta commerciale, sono stati pertanto ricostruiti i redditi e i compensi non dichiarati, ammontanti appunto complessivamente a 450.000 euro ed è stata constatata un’IVA evasa per 70.000 euro.