Autorizzazione ambientale Solvay Ricorso al Tar del fondo Bluebell

L’azienda: "Il processo industriale è sicuro e controllato"

Un fondo e più associazioni internazionali hanno presentato ricorso al Tar di Firenze per chiedere l’annullamento del decreto emesso il 20 gennaio scorso dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani che ha rinnovato ed esteso l’autorizzazione integrale ambientale (Aia) dello stabilimento della Solvay a Rosignano. Il ricorso è stato sottoscritto da Bluebell Capital Partners insieme a Wwf Italia, Project Zero, l’associazione Medicina Democratica. Nel ricorso si parla di una "presunta violazione da parte di Solvay delle linee guida europea e nazionale che vietano l’accumulo localizzato di solidi sospesi sversati a mare, come invece avviene a Rosignano dove lo sversamento di solidi sospesi ha formato le cosiddette spiagge bianche; presunto eccesso di potere delle autorità italiane per carenza di istruttoria da parte del Ministero". Solvay, da noi contattata conferma con una nota che le è stato notificato un ricorso rispetto al rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia): "Il processo di produzione di bicarbonato di sodio di Solvay a Rosignano - si legge - è sicuro e controllato, utilizza materiali naturali ed è svolto nel pieno rispetto delle normative europee e italiane, come è attestato dal rinnovo dell’Aia della Società da parte delle autorità italiane nel gennaio 2022. Il rinnovo è arrivato dopo un’ampia revisione di durata triennale delle operazioni di Rosignano, condotta da un comitato di esperti indipendenti. L’Aia nel frattempo rimane del tutto valida".