Azione dimostrativa ambientalista A Effetto Venezia lungo i fossi

Attivisti del Coordinamento #portopulito #nofumi in barca contro l’inquinamento prodotto dalle navi in porto

"A Livorno il silenzio delle autorità è assordante!". L’accusa è stata lanciata dal Coordinamento #portopulito #nofumi #cittadiniperlaria che, in occasione di Effetto Venezia, ha organizzato un’iniziativa di protesta. Alcuni attivisti del Coordinamento hanno percorso i fossi della Venezia a bordo di una imbarcazione mostrando una vistosa bandiera gialla con su scritto ’I fumi delle navi ci uccidono’. Con questa azione dimostrativa il Coordinamento #portopulito #nofumi #cittadiniperlaria ha chiesto alle autorità competenti: "Dati certi sulla qualità dell’aria, sulle rilevazioni effettuate dalla Capitaneria di Porto. Una programmazione seria sulla elettrificazione delle banchine portuali. Il coinvolgimento del Coordinamento".

Il Coordinamento ha precisato: "Sono le cose chieste a Arpat, Capitaneria, Port Authority, sindaco, assessore al porto e all’ambiente e Dipartimento di prevenzione ASL". Questo perché il 20 gennaio Comune, Capitaneria di porto di Livorno e principali compagnie di navigazione (Cin, Forship, Grimaldi, Moby e Toremar) hanno siglato il ’Livorno Blue Agreement’, finalizzato a mitigare gli effetti dell’inquinamento prodotto dal traffico marittimo.

Intanto secondo un monitoraggio che risale al 2020, è emerso che durante le operazioni di arrivo e partenza delle navi al porto di Livorno, le concentrazioni di polveri ultrafini hanno avuto picchi fino a 80.000 ptcc (particelle per centimetro cubo). Nelle zone remote con buona qualità dell’aria è inferiore a 2.000 ptcc, nelle grandi città varia da 3.000 a 5.000 ptcc, a 10.000 ptcc in strade molto trafficate.

Monica Dolciotti