Caffè alla stazione di Livorno? Bar chiuso. Gimkana all'ingresso, giungla di transenne

Soltanto l’edicola è rimasta aperta in questo luogo quasi spettrale. Pochi viaggiatori fanno i biglietti, la maggior parte prenota online

La porta del bar sprangata (Foto Novi)

La porta del bar sprangata (Foto Novi)

Livorno, 2 febbraio 2022 - In giro c’è poca gente, in piazza Dante si trova facilmente il parcheggio. Tanti posti auto sono liberi perchè la pandemia ha messo a casa tanta gente e anche alla stazione di Livorno non c’è il solito via vai. Una stazione che, dicono i tassisti in attesa di clienti, è stata declassata e ha perso molti collegamenti importanti. Alzando gli occhi sul cartellone partenze-arrivi c’è monotonia nelle destinazioni: Pisa, Milano, Firenze, Grosseto. Stop. Molte corse sono state cancellate e durante la nostra permanenza, solo un paio di persone si sono avvicinate alla biglietteria per pagare.

Chiediamo agli addetti se ci sia un responsabile e ci viene gentilmente risposto "No guardi, alla stazione di Livorno non c’è un responsabile. E’ tutto a Firenze". Volevamo semplicemente fare due domande: perchè una bella area proprio all’ingresso della stazione è transennata e, soprattutto, perchè il bar della stazione è chiuso. E’ la terza volta che questo servizio viene interrotto, con tanto di battaglie anche in Regione da parte del consigliere del Pd Francesco Gazzetti. C’è chi ipotizza una chiusura temporanea, in attesa del 14 febbraio quando è prevista la ripartenza di numerosi collegamenti, oggi sospesi.

Resta il fatto che chi va alla stazione di Livorno di questi tempi deve fare i conti con questa mancanza di servizio. Caramelle e biscotti possono essere acquistati alla fornitissima edicola, presidio indispensabile in una stazione che mette tristezza. Non si sente il vociare degli artoparlanti che annunciano l’arrivo e la partenza. Non c’è il via vai frenetico di pendolari alla ricerca del binario giusto. Pochi treni, desolatamente vuoti, dove entrano ed escono solo gli addetti alle pulizie. Notiamo che la stazione è pulita, molto pulita. Del resto per sporcarla servono le persone e di queste, in pieno lunedì mattina, ce ne sono davvero poche.

Un po’ di movimento c’è all’alba, quando arrivano gli studenti diretti all’Università di Pisa e prendono i regionali ribattezzati ’i treno del Ciao Ciao’; perchè è questo il saluto dei giovani che salgono ancora assonnati sulle carrozze. Studenti e lavoratori che quotidianamente utilizzano i terni per raggiungere Pisa e Firenze. Pochi, pochissimi turisti, la stagione non è quella adatta e anche i tassisti fanno il servizio prevalentemente con coloro che dalla stazione devono raggiungere il porto per prendere i traghetti diretti in Sardegna o in Corsica. C’è anche chi si ferma alla stazione di Livorno per motivi di lavoro oppure chi deve andare all’ospedale per visite specialistiche. Tra le linee momentaneamente sospese causa Covid il Freccia Bianca delle 7,22 che arrivava a Roma alle 10 ed è molto richiesto. A metà mese, anche questo, dovrebbe ripartire.  

Un servizio che invece funziona è quello del bagno pubblico che, però, è a pagamento: 50 centesimi. Attenzione: la macchina non dà il resto. E quando proviamo a entrare, un signore in attesa che qualcuno metta i soldi, si precipita all’interno evitando così la gabella. Vogliamo sperare che, visto il piano di potenziamento delle linee ferroviarie deciso dagli amministratori toscani, ci sia spazio anche per il restyling della stazione inaugurata nel 1910. Alla cerimonia partecipò re Vittorio Emanuele, ma la stampa del tempo evidenziò l’assenza dei rappresentanti di Pisa... Pare infatti che fossero contrari all’inserimento di Livorno lungo la direttrice nazionale. E visto come è stata declassata, dai dai ce l’hanno fatta!