LIVORNO «I s oc i di Alp (la società che rappresenta quasi tutti i terminali del porto di Livorno e si serve del personale somministrato da Intempo, ndr) hanno dato mandato al presidente Matteo Trumpy di firmare l’eventuale accordo per applicare ai lavoratori Intempo un contratto con un numero di turni garantiti, invece dei contratti giornalieri. La proposta , avanzata dal sindacato, deve essere discussa e definita a un tavolo da convocare al più testo, al quale si siederanno la Cgil, i rappresentanti dei lavoratori Intempo, Alp e Intempo". Lo ha annunciato ieri Giulia Biagetti del Nidil-Cgil provincia di Livorno al termine di un pomeriggio ad alta tensione. Infatti era stato organizzato ieri il presidio dei lavoratori portuali precari di Intempo davanti alla sede Confindustria. L’iniziativa voluta dal sindacato Nidil-Cgil, si e tenuta in concomitanza con la riunione tra i soci di Alp e i vertici dell’agenzia di somministrazione di lavoro temporaneo Intempo nella sede di Confundustria. "Sono 24 i lavoratori somministrati di Intempo che da sei anni sono operativi all’interno del porto di Livorno - ricordano Monica Cavallini (vicesegretaria generale Cgil provincia di Livorno) e Giulia Biagetti (Nidil-Cgil provincia di Livorno) - con contratti giornalieri. La condizione di precarietà di questi portuali è ormai diventata insostenibile. Serve una svolta concreta per tutelare il lavoro e anche la sicurezza in porto che deve essere la principale priorità". «Chiediamo che a questi lavoratori siamo riconosciuti contratti che diano la garanzia di una maggior stabilità. - le rivendicazioni di Cavallini e Biagetti - Questo parallelamente alla condivisione del percorso aperto in Autorità di sistema portuale sul fronte delle assunzioni all’interno del porto e al riconoscimento della professionalità dei lavoratori somministrati". Al presidio dei portuali Intempo ha partecipato anche una delegazione di rappresentanti della Filt-Cgil. "Abbiamo famiglia e figli e dopo sei anni nei quali siamo avviati al lavoro come super precari per tappare i buchi è diventata davvero dura andare avanti. Anche noi abbiamo bisogno di certezze e di un lavoro non più precario come il nostro scandito da contratti giornalieri. Siamo stanchi". Questa la testimonianza di Simone Bonaldi. Il collega Valerio Cristiano: "Siamo 24 lavoratori portuali. Ci siamo radunati qui davanti alla sede degli Industriali perché chiediamo stabilità per il nostro lavoro che ci permetta di portare uno stipendio vero a casa. Siamo a disposizione di tutte le aziende presenti in porto e ogni giorno aspettiamo la chiamata per l’avviamento al lavoro". Monica Dolciotti