"Basta con le aggressioni ai medici, certi episodi sono inammissibili”

La denuncia del sindacato Fimmg dopo l’episodio dell’altro giorno in via Venuti: "Fatti gravissimi, ci sono orari da rispettare"

Proseguono le aggressioni alle guardie mediche

Proseguono le aggressioni alle guardie mediche

Livorno, 8 maggio 2023 – Ancora un brutto episodio di cui è rimasta vittima una dottoressa, questa volta in servizio nella sede della guardia medica (che oggi si chiama “continuità assistenza primaria”) nell’ambulatorio di via Venuti.

I fatti risalgono al primo pomeriggio di sabato. Un 44enne si è presentato in via Venuti per una ricetta necessaria per il figlio. Dopo parecchi minuti di attesa si è spazientito e ha iniziato a bussare e inveire. Gli ha aperto una dottoressa che gli ha spiegato che l’acceso alla sede della guardia medica viene gestito tramite un centralino. L’uomo non ha sentito ragioni e se l’è presa con la dottoressa apostrofandola con male parole e con espressioni minacciose. A quel punto una collega della dottoressa, sentendo le urla, è intervenuta e l’ha aiutata a chiudere la porta per impedire all’uomo di entrare. La dottoressa ha allora chiesto l’intervento delle forze dell’ordine e in pochi minuti è arrivata una pattuglia dei carabinieri. I militari hanno dovuto faticare per calmare l’uomo che, incurante della loro presenza, ha continuato a inveire contro la dottoressa. Dopo un po’ è tornata la calma.

Il precedente

L'ingresso del servizio di continuità assistenziale in via Venuti a Livorno
L'ingresso del servizio di continuità assistenziale in via Venuti a Livorno

Ma anche domenica 26 marzo si era verificato un altro episodio, sempre in via Venuti. Una donna, che aveva bisogno di una ricetta per la madre, dopo avere invano chiamato il numero di telefono per comunicare con la guardia medica, era andata nella sede del centro di continuità assistenziale e con un pesante frammento di cemento aveva sfondato la porta a vetro della sede.

“Reazioni ingiustificabili”

Il dottor Federico Ciapparelli, segretario del Sindacato Fimmg per la continuità assistenziale nella provincia di Livorno, commenta: "Episodi del genere non sono ammissibili. Il servizio di guardia medica non è un pronto soccorso. Non è un servizio attrezzato per le urgenze, bensì per le prestazioni non differibili".

Spiega ancora: "Il servizio di continuità di assistenza primaria a ciclo orario (ex guardia medica) scatta tutte le sere dalle 20 alle 8 del mattino e nei week end dalle 8 alle 20, nei prefestivi dalle 10 alle 20. A Livorno questo servizio è garantito per convenzione da quattro medici, uno per ogni Aft (Aggregazione funzionale territoriale). Poi c’è un “collo di bottiglia”: per accedere alla guardia medica bisogna chiamare il centralino 0586.223456. Dispone di due operatori che devono rispondere a molte chiamate, specie di giorno. Chi telefona già deve attendere diversi minuti prima della risposta, poi deve aspettare altro tempo per essere richiamato dal medico di turno. Se l’utente deve recarsi alla sede di via Venuti, su invito del medico, dovrà aspettare per entrare. Insomma, esiste una procedura da seguire e le attese più o meno lunghe non giustificano certe reazioni incontrollate".

Monica Dolciotti