"Basta, non siamo untori della città"

Il presidente e il Cda di Rimateria raccolgono e rilanciano la protesta dei dipendenti dell’impianto

"Non siamo untori". I dipendenti di Rimateria, circa 40 persone, non ci stanno ad essere indicati come coloro che in qualche modo sono complici dell’impatto ambientale della discarica e del suo eventuale ampliamento. E il malessere dei lavoratori viene raccolto e rilanciato anche dal Cda e dal presidente.

"Fino a ora Cda e presidenza hanno scelto il silenzio – spiegano – il silenzio è stato operoso e ora è giunto il momento di esporre questa operosità e di togliersi qualche sassolino dalle scarpe". "Siamo stati oggetto – affermano – di attenzione molto partecipata di una parte della cittadinanza piombinese, sottoposti a costanti confronti e controlli quasi sempre cogenti da parte delle istituzioni preposte e di confronti altrettanto impegnativi col sindaco di Piombino e con gli assessori competenti" "La società – rileva il cda – ha fatto il suo mestiere contando sull’apporto di pochi amici esterni, sulla dedizione dei componenti del cda, dei suoi responsabili apicali, del lavoro silente ma efficace delle sue maestranze. A proposito dei lavoratori di rimateria e’ impossibile non rilevare e denunciare il clima quasi intimidatorio in cui molti di loro sono costretti a vivere, quasi che lavorare in rimateria significhi essere gli untori di una città. I nostri lavoratori fanno il loro con maggiore o minore dedizione come nella normalità della vita. insieme rispondono alle esigenze aziendali, tanto è vero che il cda ha loro assicurato il pieno impiego esponendosi a consapevoli rischi personali: era convinto che fosse la cosa giusta, l’ha fatta, la rifarebbe. ma auspica che questa fobia da medioevo cessi. Chi passa nei dintorni della discarica non é piu’ deliziato dagli olezzi che da decenni assalivano l’olfatto dei passanti ma soprattuttto dei piombinesi che avevano la sfortuna di viverci vicino. Rimateria non puzza più perché ha investito il necessario, ha impegnato tecnici e lavoratori ed ha finalimente realizzato l’impianto di cattura del biogas che da anni era la fonte degli olezzi. i dati sono disponbili e hanno l’oggettivita’ dei numeri: chi ne ha interesse puo’ consultarli in ogni momento sul sito arpat".

m.p.

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