"L'acqua è diventata rosa", indagini Arpat: ecco perché accade

Dopo le segnalazioni di un cittadino sono scattate le analisi sul fosso Cervia all'altezza di Mortelliccio

Il fosso Cervia colorato di rosa (Foto Arpat)

Il fosso Cervia colorato di rosa (Foto Arpat)

Piombino (Livorno), 11 agosto 2022 - "Il fosso è colorato di rosa", ieri, 10 agosto, l'anomala segnalazione arrivata ad Arpat da un cittadino ha fatto scattare subito i controlli del personale del Dipartimento Piombino-Elba sul fosso Cervia. Il tratto colorato di rosa risultava in secca a monte e a valle, non lungo la foce, quindi non in prossimità delle acque marine.

Le analisi si sono concentrate nei circa 100 metri tra località Mortelliccio e Carbonifera (comune di Piombino), anche se il canale corre parallelo alla costa tra i comuni di Piombino (LI) e Follonica (GR).

Gli operatori intervenuti hanno eseguito un campione di acqua superficiale e effettuato la misura dei parametri temperatura, ossigeno, pH, potenziale redox e conducibilità. Secondo quanto spiega Arpat le acque sono risultate totalmente prive di ossigeno. Il campione analizzato in laboratorio si presentava di colore rosa intenso con odore dolciastro misto a terra. L’analisi al microscopio, effettuata dagli operatori del Settore Mare di Piombino, non ha evidenziato fioriture di microalghe, ma solo la presenza di qualche diatomea pennata e pochi cianobatteri e di una massiccia presenza di piccoli organismi identificati successivamente come batteri purpurei solfitoriduttori appartenenti alla famiglia delle Chromatiaceae.

Si tratta pertanto di una colorazione anomala di origine naturale dovuta alle condizioni ambientali createsi in questi giorni di caldo intenso che hanno portato a una riduzione di ossigeno nel canale creando le condizioni ideali per lo sviluppo di questi batteri anaerobi non patogeni.

L’utilizzo dell’obiettivo a immersione, che permette di ingrandire il preparato 1000 volte, spiega ancora Arpat, ha consentito quindi di rilevare la presenza di numerosi organismi sferici-ovoidali delle dimensioni intorno ai 2 µm: la colorazione rosa intensa e la presenza di granuli scuri all’interno delle cellule hanno permesso di identificare questi organismi come batteri purpurei. Questi organismi crescono in condizioni anaerobiche effettuando la fotosintesi senza l’impiego di ossigeno (fotosintesi anossigenica): questa reazione prevede la riduzione dell’anidride carbonica e l’ossidazione del solfuro idrogeno con produzione di zuccheri, acqua e zolfo. Lo zolfo viene depositato all’interno delle cellule sotto forma di granuli. Contengono pigmenti come batterioclorofille e sono particolarmente ricchi di carotenoidi, che conferiscono la tipica colorazione porpora.