’Bevi responsabilmente’, le buone pratiche

Livorno, iniziativa di Confcommercio per la prevenzione e l’informazione attraverso la collaborazione tra le istituzioni

Secondo l’ultima relazione annuale del Ministero della Salute vendita e consumo di bevande alcoliche non ha conosciuto pause durante il lockdown per la pandemia, con il rafforzamento di nuovi canali alternativi e meno controllati per il rifornimento anche in violazione del divieto di vendita a minori.

Un’emergenza sulla quale ha giocato un ruolo non di poco conto la chiusura dei pubblici esercizi durante i lock down, luoghi tradizionalmente ritenuti più sicuri e controllati anche per il consumo di bevande alcoliche. Perciò Fipe-Confcommercio (Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi), in collaborazione con l’Anm (l’Associazione Nazionale Magistrati), ha deciso di consolidare il proprio impegno a favore della ’buona movida’ portando avanti il progetto ’Bevi Responsabilmente’ nelle principali città della penisola.

Ieri è stato il turno di Livorno e Pisa, che si sono gemellate per l’iniziativa di Confcommercio ’Bevi Responsabilmente’ ospitata nell’auditorium dei Bagni Pancaldi di Livorno.

La presidente della Confcommercio provinciale Livorno Francesca Marcucci ha aperto il meeting ricordando: "Il quartiere Venezia, oggi cuore della movida a Livorno, un tempo era degradato, ma grazie alle amministrazioni comunali succedutesi negli anni e grazie a imprenditori che hanno creduto nel quartiere e hanno rischiato in proprio, adesso è una realtà viva che crea lavoro e reddito. Si tratta ora di trovare l’equilibrio tra la vivacità che vogliamo e la sicurezza dei nostri giovani, entrambe non possono che svilupparsi all’interno della legalità e della responsabilità". Tra gli ospiti Giovanni Neri di Fipe Confcommercio Livorno ha sottolineato: "La movida deve permettere agli esercenti di lavorare serenamente e nel rispetto delle regole. Ai ragazzi di essere tutelati e non finire in coma etilico. Ai cittadini nei quartieri della movida di vivere in pace e nel decoro". Ha aggiunto: "Occorre intensificare i controlli sui minimarket che vendono alcolici senza limiti e dove anche i minorenni riescono a rifornirsene". Il vice questore aggiunto di Livorno Alfredo Matteucci ha messo in evidenza dati drammatici: "Abbiamo rilevato che cresce il numero dei minorenni che commettono reati e abusano di alcolici. Allora che fare: intervenire con l’informazione capillare nelle scuole già tra i bambini perché è dimostrato che sono terreno più fertile".

Il questore di Pisa Gaetano Bonaccorso ha sottolineato: "La movida come tale non va demonizzata. Che fare per contrastarne le degenerazioni? Bisogna puntare sull’offerta della movida che deve offrire anche spettacoli e iniziative per evitare che tutto si riduca alla somministrazione di alcolici". Ma alla base di tutto ciò per il questore di Pisa "c’è il gioco di squadra tra residenti, esercenti, istituzioni, clienti e forze dell’ordine".

Monica Dolciotti