Livorno, biogas da sfalci e fanghi residui

Il progetto del Comune da 12 milioni di euro per un impianto di trasformazione anaerobico

La presentazione del progetto in Comune con il sindaco Luca Salvetti

La presentazione del progetto in Comune con il sindaco Luca Salvetti

Livorno, 5 marzo 2022 - «Livorno si accinge a chiedere un finanziamento di 10 milioni di euro attraverso il PNRR, per dotarsi di un impianto di digestione anaerobica attraverso il quale smaltire fanghi reflui civili (che potrebbero arrivare ancge dal territorio di Collesalvetti) e la frazione organica da rifiuti solidi urbani, produrrà bio-gas e bio metano per possibili usi industriali. Più un impianto per il trattamento degli sfalci e delle potature da giardino prodotti dalla città di Livorno e da tutti i comuni dell’ Ato costa rifiuti per produrre compost.

Il primo sarà collocato dietro l’inceneritore del Picchianti che chiuderà nel 2023. Il secondo troverà posto quasi certamente nell’area della discarica di Vallin dell’Aquila". Lo hanno annunciato ieri il sindaco Luca Salvetti, l’assessore allo sviluppo Gianfranco Simoncini, con l’assessore all’ambiente Giovanna Cepparello. Insieme a loro c’erano anche Raphael Rossi amministratore unico di Aamps e Stefano Taddia presidente di Asa. Il biodigestore è stato progettato Asa (azienda che gestisce il servizio idrico integrato) con RetiAmbiente/AAMPS (per il servizio integrato dei rifiuti) e il placet dell’amministrazione comunale. Si punta per realizzarlo ai finanziamenti del PNRR (la domanda dovrà essere presentata entro il 14 marzo). Costo complessivo dell’intervento è di 12 milioni e 400 euro.

I fanghi di risulta del digestore anaerobico (7000 tonnellate l’anno) saranno avviati ad un ulteriore impianto per la produzione di ACF (ammendante compostato fanghi) usato in agricoltura per la concimazione dei terreni coltivabili. Si calcola che la fraziine organica prodotta dai livornesi proveniente dalla raccolta differenziata è di 17mila tonnellate l’anno. Con questa i fanghi reflui civili non dovranno più essere smaltimenti in impianti fuori regione.

Perciò si potranno abbattere i costi di gestione e la movimentazione dei mezzi su gomma per il loro trasporto. Gli sfalci e le portature da giardino arriveranno non solo da Livorno, ma anche dai territori dell’ambito Toscana costa della gestione pubblica del servizio di igiene ambientale a cura di RetiAmbiente. "Così l’impianto per il verde sarà a servizio di tutto l’ambito - ha sottolineato Simoncini - con una piattaforma specifica che avrà una capacità di gestione anche di 50 mila tonnellate l’anno di sfalci e potature, consentendo l’autosufficienza di tutta la filiera del territorio costiero. Pe questo progetto Livorno parteciperà ad un bando della Regione Toscana per reperire le risorse finanziarie con le quali realizzarlo".

Monica Dolciotti