"Bisogna ascoltare i cittadini"

Piombino, l’onorevole Andrea Romano chiede una procedura di Via stringente per il rigassificatore

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"E’ un errore sottovalutare le preoccupazioni dei cittadini, quando le persone manifestano il loro disagio vanno sempre ascoltate". Andrea Romano, deputato Pd del territorio, lancia una proposta sul progetto del rigassificatore a Piombino.

"Prima di tutto – spiega Romano – è necessario ascoltare le persone e capire i problemi del territorio. E’ sbagliato liquidare le proteste con il classico effetto Nimby (non nel mio giardino ndr). Bisogna cercare di capire la realtà di una città che ha vissuto una profonda crisi di deindustrializzazione e si è sentita lasciata ai margini dal Governo centrale".

Detto questo, l’onorevole Romano, lancia la sua proposta che si riassume essenzialmente di due punti: una procedura di Via per il progetto e un ’decreto Piombino’ da parte del Governo che preveda l’avvio contemporaneo di bonifiche, raddoppio del 398, riqualificazione delle Acciaierie e sviluppo di rinnovabili nelle aree industriali dismesse.

"In caso di emergenza nazionale può essere evitata la procedura di Via – spiega Romano – ma invece credo che debba essere fatta per dare il massimo delle garanzie in merito all’impatto del rigassificatore. Ci sono i tempoi tecnici, lo si è fatto per altre opere come l’asse ferroviario Palermo-Catania-Messina, il potenziamento delle infrastrutture del Porto di Trieste, la realizzazione della diga foranea del porto di Genova, solo per citarne alcune. Si tratta di una procedura velocizzata, ma non per questo meno affidabile e attenta".

Quindi il primo punto del ragionamento è questo: verificare tutti gli elementi di rischio per l’ambiente e per l’uomo. Giusto?

"Sì, questo passaggio è fondamentale. E non è un passaggio burocratico, ma deve essere una verifica seria e puntuale delle condizioni sul campo, valutando tutte le ripercussioni sull’ambiente, sull’attività portuale e sulle altre atttività economiche".

Condizione necessaria, ma non sufficiente, cosa serve oltre alla Via?

"Serve un ’decreto Piombino’ che preveda di pari passo al progetto del rigassificatore (se ci saranno le condizioni per fare l’impianto qui), l’avvio e l’esecuzione delle opere di bonifica, del completamento della seconda strada per Piombino, la creazione di condizioni per attirare imprese di qualità, lo sviluppo di rinnovabili nelle aree industriali dismesse e una riqualificazione delle attività siderurgiche. La gente di Piombino ha ragione quando dice che per anni a livello nazionale non c’è stato l’impegno necessario per affrontare i problemi della città che si è fatta carico a lungo di esigenze nazionali".

Al di là del rigassificatore da fare o non fare a Piombino, cosa dobbiamo fare per evitare di restare senza energia?

"E’ un problema che ci portiamo dietro da tempo e che ora si manifesta in modo dirompente. La Russia, al di là delle implicazioni attuali della guerra, non può essere più considerata un fornitore affidabile, inoltre dobbiamo ridurre le emissioni per le conseguenze sul clima. Nell’immediato non possiamo fare a meno del gas, lavoriamo per sviluppare le rinnovabili, ma senza una politica energetica attenta rischiamo di bloccare tutta la nostra economia, questo è giusto saperlo".

Luca Filippi