Bisogna capire che niente sarà come prima

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Luca

Filippi

Una cosa ormai dovremmo averla capita: niente sarà come prima. Niente sarà come prima della pandemia, niente sarà come prima dell’invasione russa dell’Ucraina. Trent’anni dopo il crollo del Muro di Berlino, l’orologio della storia sembra rimettere indietro le sue lancette e riportarci alla logica del Due Blocchi, alla Cortina di Ferro. In realtà siamo di fronte a una situazione completamente nuova che ci impone comunque un cambio di paradigma. In parole semplici significa che dobbiamo adottare nuove soluzioni per una situazione completamente diversa rispetto al passato. Gli eventi non sono così lontani da noi: le bombe in Ucraina, oltre a uccidere tante persone innocenti, ci riguardano direttamente perché, al di là della nostra sicurezza e della nostra libertà, stanno determinando una situazione economica non facile da affrontare. Lo vediamo dall’aumento dei costi della benzina e delle bollette del gas e dell’elettricità. E’ arrivato il momento di fare i conti con la realtà di un mondo nuovo. Non possiamo avere più il gas e il petrolio russo a buon prezzo. Prima di tutto per non finanziare una potenza militare pericolosa. In secondo luogo per i costi (economici e ambientali). Quindi bisogna agire subito sul fronte del risparmio e delle fonti alternative. Livorno dà un ottimo contributo a tutta l’Italia con il rigassificatore Olt al largo della Meloria che da solo copre il 5% del fabbisogno nazionale. Se non avessimo detto no all’impianto di Rosignano (il progetto Edison-Bp-Solvay venne presentato nel 2003), la situazione sarebbe anche migliore. Ma inutile rivangare il passato. Ora serve agire e c’è un progetto per Piombino. Non solo gas comunque: abbiamo la possibilità di utilizzare aree ex industriali per pannelli fotovoltaici e pale eoliche. Facendo anche la scelta giusta ambientale. Muoviamoci.