Braccialetto elettronico per gli spazzini. Nogarin: "Solo qui diventa un caso nazionale"

Il sindaco di Livorno: "Questa modalità di controllo è in uso anche in altre città, però nessuno ha sollevato il problema"

Sacchetti della spazzatura abbandonati (foto di repertorio)

Sacchetti della spazzatura abbandonati (foto di repertorio)

Livorno, 13 aprile 2018 - Il controllo sulle prestazioni dei lavoratori del servizio raccolta dei rifiuti tramite un braccialetto elettronico diventa "un caso nazionale solo se riguarda Livorno che ha un sindaco M5S e non quando la stessa modalità di controllo è stata applicata altrove, come è successo a Lucca, Lecco e Milano". Questo quanto dice, in sostanza, Filippo Nogarin, sindaco grillino di Livorno ad Agorà su RaiTre.

"C'è da chiedersi come mai in tutti gli altri casi, con un numero di utenti che sono stati monitorati nell'ambito dei rapporti tra azienda e quelli che sono i servizi, non è mai stato sollevato il problema- afferma Nogarin- e adesso che questa cosa è arrivata a Livorno, nel rapporto che c'e' tra un'azienda privata e la partecipata del Comune di Livorno, è diventata un caso nazionale". Spiega il sindaco di Livorno che questa modalità di controllo è "in uso in altre città" e "se affermo questa cosa è perché ne ho certezza, e si sta parlando di un numero importantissimo di cestini ai quali si fa riferimento", però "nessuno ha sollevato il problema". Ciò detto, prosegue Nogarin, "io come sindaco ho il dovere di monitorare l'efficienza di chi deve svolgere un servizio che i cittadini pagano profumatamente, quindi l'efficienza di questo servizio e' al centro della mia attenzione".