Bud Spencer, una statua a Livorno

Sul lungomare. "È la prima scultura in Italia per ricordarlo"

Bud Spencer e Terence Hill in "Continuavano a chiamarlo trinità" (Ansa)

Bud Spencer e Terence Hill in "Continuavano a chiamarlo trinità" (Ansa)

Livorno, 26 aprile 2019 - Cappotto scuro e berretto calato sugli occhi a fessura, le mani in tasca per nasconderle al vento: barba lunga e sguardo da lupo di mare. Come una fotografia non ancora sbiadita, è in questa posa che Bud Spencer viene ricordato nei due film icona girati in Toscana: ‘Lo chiamavano Bulldozer’ nel 1978 e ‘Bomber’ nel 1982.

Location d’eccezione era stato in entrambi i casi il litorale tra Viareggio, Tirrenia e Livorno. Con alcune indimenticabili istantanee nel porto labronico, in una scenografia fitta di gru e di vele. Ed è proprio con cappotto e berretto che verrà immortalato dal maestro del Carnevale di Viareggio, Fabrizio Galli, che ha già realizzato un bozzetto pronto a trasformarsi – questione di settimane - in una statua a grandezza naturale.

Sarà collocata sul lungomare di Livorno, futura meta di pellegrinaggio per cinefili e pronta a fare concorrenza all’altra scultura che raffigura Carlo Pedersoli a Budapest - sella in spalla - nei panni del ladro di cavalli in ‘Lo chiamavano Trinità’. Già, perché anche nei Paesi dell’Est europeo così come in Germania aveva fatto breccia nel cuore di tantissimi che ancora oggi affollano i concerti degli Oliver Onions, creatori di colonne sonore passate alla storia insieme ai film. Proprio lui, che in coppia con l’inseparabile Terence Hill ha girato il mondo – tra Brasile, Spagna, Florida e Texas - e cresciuto almeno due generazioni di amanti di quelle scazzottate a fin di bene, ora è pronto a tornare in quella Livorno che fu set di due sue pellicole da ‘solista’. Le spalle di Bud saranno rivolte verso il mare, lo sguardo bonario invece pronto a intercettare turisti e curiosi che verranno a vedere il monumento al gigante buono ma col pugno di ferro. 

«Sarà la prima statua in Italia, visto che la città natale di Carlo Pedersoli, Napoli, per tributarlo ha scelto ‘solo’ un’installazione in legno, uno stencil intarsiato con il profilo dell’attore – ha spiegato Riccardo Minetti, fiorentino appassionato di Bud &Terence e sostenitore dell’iniziativa artistica –. Un moto di affetto, del quale sono promotore: la statua verrà donata alla città di Livorno, ed è bello sapere che le sue misure (il numero di piede 47, l’altezza un metro e 93 centimetri, il peso sui 125 chilogrammmi) sono state fornite dalla famiglia Pedersoli, che ha precisato che dell’espressione di Bud sarà importante ‘raccontare’ il sorriso magnetico». 

L’opera che celebrerà i mille volti di un uomo che di sé ha saputo far trasparire pulizia e correttezza nella vita come nello sport – campionissimo di nuoto, prima di vestire i panni dell’attore - sarà realizzata in vetroresina, in modo da poter rimanere esposta a lungo davanti al mare senza il rischio che il salmastro la rovini. Altrimenti... ci arrabbiamo.