Buongiorno Livorno: "L'inceneritore va chiuso al più presto"

"La città ha bisogno presto di risposte e non di mera propaganda e noi gli lo imporremo stante la grave situazione"

L'inceneritore di Livorno

L'inceneritore di Livorno

Livorno, 12 gennaio 2023 - Sul futuro dell’inceneritore Aamps il dibattito non si ferma. E interviene anche Buongiorno Livorno, di cui riportiamo il comunicato integrale diffuso alla stampa.

"La nostra posizione è sempre stata chiara e netta: chiusura dell’inceneritore al più presto, possibilmente anche prima della scadenza dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). Crediamo che questa sia una metodologia industriale vecchia, obsoleta, insostenibile dal punto di vista ambientale e assolutamente non economica. L’AIA per l’inceneritore di Livorno scadrà tra nove mesi, a ottobre 2023, e anche se risulterebbe già stata presentata una richiesta di rinnovo o comunque di proroga dell’attuale autorizzazione, occorrerebbero dei lavori di revamping (adeguamento alle BAT ovvero alle migliori tecnologie possibili) con investimenti stimati di circa 13 milioni di euro e lavori di minimo di 12 a un massimo 18 mesi. A questo va sommato un costo di circa un milione d’euro l’anno, dovuto alla fermata dell’impianto. Il tutto, ovviamente, porterà a rilevanti aumenti della TARI, che è già una delle più alte in Italia, per varie "compensazioni": e tutto ricadrà su famiglie e imprese".

"Attualmente l’inceneritore brucia due terzi dei rifiuti provenienti da fuori Livorno - prosegue il gruppo consiliare di Buongiorno Livorno -, scelta da noi sempre contestata: se mai, malauguratamente, l’impianto sopravvivesse la percentuale di rifiuti non cittadini aumenterebbe fino a oltre quattro quinti, aggravando ulteriormente il peso che Livorno già subisce in termini di inquinamento. Il fabbisogno cittadino di bruciare spazzatura indifferenziata, infatti, si è dimezzato, o quasi, grazie alla implementazione della raccolta porta a porta, passando da 50.363 tonnellate nel 2017 a 25.700 nel 2019. La percentuale della differenziata è però, purtroppo, costantemente diminuita negli ultimi anni e questo è un grave oltre che palese fallimento di questa Giunta e di chi dirige Aamps. L’Assessora Cepparello non si è dimostrata in grado di garantire il livello del servizio necessario alla città: tra i proclami e il saper fare la differenza è spesso imbarazzante. AAMPS e Amministrazione, infatti, annunciano da tempo di voler ridurre ulteriormente la produzione di indifferenziata a 16.000 tonnellate l’anno (circa 100 KG a abitante) grazie alla introduzione della tariffazione puntuale: ma questa, pur proclamata come obiettivo nel programma elettorale di Salvetti, non ancora iniziata - dopo 3 anni e mezzo di governo - se non (da pochi giorni) in via sperimentale e solo nei quartieri di Banditella, Antignano, Montenero e Castellaccio. Un progetto, senza capo né coda".

"Questa scelta, infatti - continua Buongiorno Livorno -, oltre che colpevolmente tardiva, è incomprensibile, sia in termini tecnici (vi sembra sensato avviare il servizio in pochi quartieri, consentendo ai cittadini di scaricare l’indifferenziato nei contenitori stradali di altre aree cittadine?) sia in termini di equità nel trattamento economico dei residenti: solo alcuni avranno agevolazioni tariffarie che, guarda caso, toccheranno solo a chi vive nei quartieri con i redditi di gran lunga più alti registrati in città. Nella gestione degli ultimi tre anni emerge con chiarezza anche il costante aumento dei costi per lo smaltimento dei rifiuti di Livorno: se nel 2018 il costo per smaltire una tonnellata era di 141,82 euro 141,82 nel 2022 è salito a 212,46 del 2022 (nel 2019 aveva addirittura superato i 218!). Come se tutto ciò non bastasse chi, da fuori Livorno, conferisce qui i suoi rifiuti paga molto meno dei cittadini e delle imprese locali, cui viene imposta una super Tari. E le note dolenti non finiscono qui. Il nostro inceneritore è non solo un impianto obsoleto e mangiasoldi: è anche nato sottodimensionato e senza molti componenti fondamentali per una resa economica positiva, quali il teleriscaldamento".

"A tutto ciò aggiungiamo il bilancio negativo in termini di inquinamento - si legge ancora nella nota di Buongiorno Livorno -, produzione di C02, polveri e scorie pericolose prodotte, da mandare a successivo smaltimento. Per noi tutto ciò è molto grave. Dal 2026, in base alla normativa Comunitaria, anche gli inceneritori dovranno (giustamente!) comprare i diritti di emissione di CO2, portando a un ulteriore aumento di costi compreso tra i 3,9 e i 5,8 milioni di euro. Di fronte a questo quadro, che per noi non è solo chiaro ma agghiacciante, si sta pelesando un silenzio dell'Assessora Cepparello imbarazzante. Dove sono finiti tutti i bei proclami cara Assessora? Il PD livornese, partito di maggioranza che, nonostante questi catastrofici fallimenti continua a sostenere le scelte di questa Giunta e rilancia addirittura la ricandidatura di Salvetti non si vergogna neanche un po? Dove sono le soluzioni? Forse le battaglie intestine tra correnti ancora non hanno consentito di tracciare una strada certa? E il tanto decantato Raphael Rossi la cui buona fama che lo ha preceduto di certo non è stata confermata qui da noi pensa di restare con il cerino in mano? Forse sarebbe meglio un amministratore meno blasonato ma più presente e attivo per la società".

"La città ha bisogno presto di risposte e non di mera propaganda - conclude Buongiorno Livorno - e noi gli lo imporremo stante la grave situazione.. Ci vuole un enorme, netto, cambio di rotta e di personaggi perché non devono essere ancora una volta i cittadini, le cittadine e i lavoratori di AAMPS a pagare per le scelte scellerate di questa dell'Amministrazione".