Pettirosso impigliato nella rete: denunciato un cacciatore

I carabinieri forestali hanno liberato l'animale. Denunciato 64enne della Lucchesia per uso dello strumento non consentito dalla legge

Il pettirosso liberato dalla mano del carabiniere forestale

Il pettirosso liberato dalla mano del carabiniere forestale

Castagneto Carducci,18 ottobre 2020 - Una rete di 12 metri sorretta da sostegni d’alluminio, un cosiddetto “roccolo” nel quale si dibatteva un pettirosso appena intrappolato è stata scoperta in località Linai, nel comune di Castagneto Carducci dai militari della stazione carabinieri forestale di Cecina impegnati nel controlo all'attività venatoria assieme agli agenti della polizia provinciale. 

Il piccolo uccello, appartenente a una specie che non è consentito cacciare, è stato prontamente liberato, senza conseguenze apparenti, e l’occupante dell’appostamento in cui era compresa la rete, un uomo di 64 anni proveniente dalla provincia di Lucca apparentemente intento a cacciare col fucile, è stato denunciato per esercizio dell’uccellagione e cattura di specie non cacciabile.

L’uso di reti per la cattura di uccelli è vietato dalla legge perché è uno strumento non selettivo che procura traumi e ferite spesso fatali per gli uccelli che vi rimangono intrappolati. Oltre ad essere una pratica odiosa è un reato punito con l’arresto fino ad un anno o un’ammenda fino a duemila euro. La caccia da appostamento fisso è una delle maggiormente praticate in provincia di Livorno, specie sui maggiori rilievi che fronteggiano il mare, che costituiscono un passaggio preferenziale per l’avifauna migratoria durante gli spostamenti dall’Europa settentrionale verso l’Africa. I carabinieri forestali stanno svolgendo controlli mirati insieme con la polizia provinciale di Livorno, per verificare la legittimità di tale esercizio venatorio.

La rete vietata estesa in località i Linai a Castagneto