Il cacciucco livornese patrimonio nazionale

Il riconoscimento formale sarà conferito lunedì durante una cerimonia a Palazzo Strozzi Sacrati. I pareri di Belais e Cardinali

Il cacciucco, piatto re della cucina livornese

Il cacciucco, piatto re della cucina livornese

Livorno, 22 febbraio 2020 - Il piatto per eccellenza che identifica Livorno in Italia e nel mondo, il cacciucco livornese, diventa ufficialmente parte del patrimonio agroalimentare regionale e nazionale. La ‘zuppa di pesce’ per antonomasia è stata infatti formalmente inserita tra le ‘Ricette della tradizione’ ovvero tra quelle che utilizzano uno o più ingredienti tra i 461 prodotti agroalimentari tradizionali della Toscana. Tale riconoscimento sarà suggellato lunedì 24 febbraio nella sede della Regione a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze alla presenza degli assessori Marco Remaschi (agricoltura) e Cristina Grieco (istruzione e formazione) e i responsabili dell’Associazione ‘Cacciucco livornese’. Un riconoscimento che arriva dopo la consacrazione più importante, quella dei tantissimi appassionati di questo piatto, una vera geniale invenzione che mette insieme i pesci più ?poveri’ per dare origine ad una squisitezza assoluta.

Il cacciucco cucinato all’ombra dei Quattro Mori sarà poi protagonista di una successiva degustazione accompagnata da pane toscano dop e olio toscano igp. Obbligatorio a questo punto chiedere un commento a Mario Cardinali direttore de ‘Il Vernacoliere’. Lo contattiamo mentre è indaffarato a confezionare il prossimo numero del suo giornale satirico. Direttore cosa ne pensa di questo riconoscimento attribuito al cacciucco livornese? "Secondo me questa gente il cacciucco non lo ha mai assaggiato. - la risposta da par suo - O cosa ci combina chiamarlo agro alimentare?! Alimentare magari, ma agro. Poi agro, chissà cosa si sono messi in bocca!" Sa cucinare il cacciucco? "So cucinare solo le ‘ova’ al tegamino, il cacciucco lo so mangiare, ma quello ‘bono’ come lo faceva mia madre. Oggi il vero cacciucco non lo fanno più! Quando ci vedo tutti quei ‘datteri’ (cozze) mi si stringe lo stomaco...".

È entusiasta Francesco Belais, ex assessore alla cultura del Comune e padre adottivo del ‘Cacciucco Pride’ (il festival della zuppa di pesce livornese), nato da un’ idea di Nicola Perullo suo predecessore. "È un riconoscimento dovuto. - risponde - Quella del cacciucco é una ricetta che conduce direttamente a Livorno. É un piatto geolocalizzato senza margine di errore perché nato qui dalla fusione di più culture che hanno prodotto questa prelibatezza. Mi auguro che tale riconoscimento dia una spinta ulteriore alla manifestazione celebrativa ‘Cacciucco Pride’ che in quattro edizioni ha regalato soddisfazioni e visibilità nazionale a Livorno". Belais sa cucinare il cacciucco? "Sì e seguo rigorosamente la ricetta tradizionale. Lo faccio solo con i pesci poveri, pane, pomodoro, olio toscano da accompagnare con vino rosso". Monica Dolciotti