Cacciucco Village, degustazioni e spettacoli

Livorno, la kermesse per celebrare l’enogastronomia dal 16 al 18 settembre. Evento centrale è la ’Cena dei 500’ per il 17

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Non mancherà niente, o quasi: perchè non potremo dire che non mancherà nessuno, perché sarebbe menzogna. Ci mancherà molto, nella sfolgorante edizione del “Cacciucco Pride” annunciata eri al Cisternino dal sindaco Luca Salvetti, il personaggio che per il vero cacciucco livornese più s’è speso a livello internazionale, Beppino della Barcarola.

Chissà se da Lassù non si metterà anche lui il grembiale per controllare che sul cacciucco – rigorosamente con cinque C – non avvengano eresie.

Ci sarà – ci hanno raccontato – un vero e proprio Cacciucco Village, con degustazioni e spettacoli in tutta la città. E fedeli alla formula di conquistare consensi puntando allo stomaco, Comune, Fondazione Lem e Pro Loco hanno inventato questa volta anche una “Cena dei 500”, per la sera di sabato 17 settembre, trasformando via Grande da piazza Guerrazzi e piazza Grande in un ristorante all’aperto per cinquecento commensali (contributo a testa, 35 euro).

Cinquanta tavoli, cucina centrale e “brigata di servizio” dell’associazione cuochi livornesi: il tutto per ossequiare re cacciucco- più un antipasto e un dessert- annaffiato dal Morellino di Scansano, con entrée di Vernaccia di San Gimignano. Pasticceria di Sergio e Lorenzo Cipriani: per i golosi, nettare e ambrosia.

Per prenotarsi, collegamento alla piattaforma ’Dice’ sul sito www.dice.fm. Chi tardi arriva, come dice il proverbio, male alloggia: cioè si ciuccia le dita da fuori.

Potrà consolarsi ascoltando la pianista Melissa Sgorlon che librata con il suo strumento a 3 metri d’altezza, si esibirà in una performance certo emozionante.

Il “Cacciucco Pride” si articolerà anche in una parte ludica, estesa in pratica per tutta la settimana dal 12 al 17.

Ci sarà di tutto: murales in via delle Navi, street artists in erba con l’Agave, “stoccafisso al calasole al “Gabbiano” dell’Ardenza (organizzazione il circolo “Le mi’bimbe), uscite sui motopesca, percorsi fotografici, jazz, birre livornesi (Oimmei! e simili), arte in piazza Garibaldi e tanto altro. Abbiamo, in sostanza, un sindaco ottimo comunicatore, che ha fatto sua per quest’occasione la più antica delle ricette: pisces et circenses. Bel colpo.