Cadavere, presto gli accertamenti

Livorno, non si esclude che il corpo possa essere delle donna dispersa all’Argentario, ma servono gli esami

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Mistero per ora sull’identità e il sesso del cadavere (in avanzato stato di decomposizione) recuperato in mare domenica nella tarda mattinata, a 7 miglia dalle Secche della Meloria in direzione del l’isola di Gorgona. Come conferma la Procura della Repubblica di Livorno "il corpo è in condizione tale, dopo la lunga permanenza in mare, che il medico legale che lo ha esaminato non è stato in grado di identificarne il sesso. Ha ancora la dentatura e da quella e dall’esame del Dna si cercherà di ricostruirne l’identità. Al momento non è stato ancora affidato l’incarico per l’autopsia". Sarà affidato oggi. La segnalazione alla sala operativa della Capitaneria di porto di Livorno del corpo in mare è arrivata domenica alle 12 da un diportista che, in un primo momento aveva avvistato in un primo momento una sagoma biancastra in acqua. Quando si è avvicinato con la sua barca, si è reso conto che si trattava un corpo che galleggiava bocconi, con indosso una maglietta sgualcita e a brandelli, bianca, senza segni particolari come è stato successivamente verificato dai sommozzatori dei vigili del fuoco, intervenuti per recuperare il cadavere, su richiesta della Guardia Costiera che ha inviato sul posto una motovedetta partita dal porto di Livorno.

La salma irriconoscibile per ora, è stata trasferita al’Istituto di medicina legale di Pisa dove saranno effettuati tutti i necessari accertamenti per darle un’identità.

Il ritrovamento del cadavere in mare fa ripensare alla tragedia avvenuta il 23 luglio tra l’Argentario e l’isola del Giglio dove è avvenuta una collisione tra un’imbarcazione a motore di 13 metri al bordo del quale si trovavano quattro cittadini danesi, e una barca a vela sulla quale di trovava, insieme ad altri compagni, Anna Claudia Cartoni, dispersa in mare. Che sia suo il corpo ripescato domenica tra Gorgona e le Secche della Meloria a Largo di Livorno? Per nessuno può rispondere.

Le ricerche della 60enne, ex ginnasta romana, portate avanti dall’Ufficio Circondariale Marittimo di Porto Santo Stefano sotto il coordinamento della Centrale operativa della Direzione marittima di Livorno, sono durate per giorni anche con l’ausilio dei mezzi nautici della Guardia Costiera, impiegando inoltre di unità di stanza all’isola del Giglio e dall’isola d’Elba.

Nella collisione è morto un uomo e altre quattro persone (due donne e due uomini) sono rimasti feriti, anche loro di Roma.

Nel registro degli indagati sono finiti i due uomini che erano al timone delle due imbarcazioni. L’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo e lesioni.

La capitaneria di porto di Livorno ha contattato i colleghi di Porto Santo Stefano (Argentario) per uno scambio di informazioni, ma per ora la famiglia non è stata interpellata.

Monica Dolciotti