"Offensivi i calendari del Duce". E scoppia il caso

Cecina, all'edicola della Coop. Cliente protesta e vengono fatti rimuovere

Silvia Bianchi

Silvia Bianchi

Cecina (Livorno), 24 dicembre 2017 - Fine anno e tempo di calendari. Da acquistare e da regalare da scegliere con cura , visto che accompagneranno 365 giorni nostri o di chi riceverà il nostro pensierino. Ma all’edicola della Coop di Vallescaia esplode il caso sui calendari fatti togliere d’imperio dalla direzione del centro commerciale su richiesta di un cliente che è andato a lamentarsi. Si tratta dei calendari storici di Mussolini, con tanto di dicitura "dux", in vendita nelle edicole di mezza Italia (con polemiche da nord a sud), compresa quella della Vallescaia, gestita da Silvia Bianchi. è la stessa edicolante a raccontare l’accaduto in un lungo sfogo sul Facebook.

"Mi è stato chiesto di togliere dalla vendita i calendari di Mussolini – racconta – Un cliente si è sentito offeso e si è rivolto alla direzione del centro commerciale chiedendo di togliere “quell'oscenita’” dalla vendita... Nei prossimi giorni mi aspetto un ateo che mi faccia togliere i calendari di Padre Pio, un musulmano che mi faccia togliere quelli con le donnine succinte, un milanista che mi faccia togliere quelli dell’Inter e della Juve".

"Per la cronaca – continua – tengo a precisare che qualunque cosa venga posta in vendita in un edicola, prima ha ottenuto un'autorizzazione da un tribunale, il quale non ritenendola lesiva o propagandistica, ne autorizza la vendita. E io come edicolante ho il dovere di dare a tutte le pubblicazioni autorizzate pari diritto espositivo anche se per problemi di spazio talvolta è difficile. Avrei avuto piacere e avrei trovato corretto che questa persona si fosse rivolta direttamente a me, ma evidentemente non voleva esporsi, o forse era solo imbarazzata nel fare una richiesta simile... Non mi metto in questa sede a spiegare come funzionano le cose, ma mi delude il fatto di essere concittadina di gente chiusa e bigotta, la cui visione delle cose si limita alla mera tolleranza del proprio unico e assoluto punto di vista, vedendo in una serie di dodici immagini un messaggio politico e non una sorta di parentesi storica e biografica".