di Michela Berti Alla base c’è una regola: il rispetto delle regole. Un gioco di parole? No, è il mantra che racchiude tutto l’agire del questore di Livorno Roberto Massucci, poliziotto che ha fatto dell’autorevolezza la sua divisa. Insieme al prefetto Paolo D’Attilio, al comandante provinciale dei Carabinieri Massimiliano Sole, al comandante della Guardia di Finanza Gaetano Cutarelli, al sindaco Luca Salvetti, al provveditore Andrea Simonetti e alla dirigente Tiziana Rapisarda, il questore ha saputo cucire una rete di relazioni dove le istituzioni non guardano la città dall’alto, ma si legano ai cittadini per fare di Livorno una realtà dove la sicurezza non è solo percezione, ma diventa realtà. Obiettivo ambizioso per il quale è nata una vera e propria ’squadra’ delle istituzioni con due priorità: i giovani e gli stranieri. "Sui giovani dai 14 ai 18 anni – dice il questore – abbiamo aperto un focus. I reati sono aumentati del 100%, un dato allarmante". Erano 31 nei primi cinque mesi del 2019, 45 nel 2018 (sempre nei primi cinque mesi) e 66 nel 2022. Provvedimenti a carico di stranieri: 244 nei primi cinque mesi del 2018, 193 nel 2019 e 156 nel 2022; 156 è il 30% dei provvedimenti adottati in assoluto a carico di stranieri. E’ un altro campanello d’allarme. "L’azione di Polizia va focalizzata su questi due aspetti" dice Massucci. "Come si interviene? Beh, pensare che la soluzione vada considerata come monopolio della Polizia è un errore. Bisogna comprendere le radici: dove è la genesi di questa illegalità?". Giovani. "Se da un lato abbiamo intensificato l’attività investigativa con la Procura della Repubblica – dice il questore – dall’altro lato stiamo facendo progetti per dialogare con i ragazzi". E la domanda alla quale dobbiamo rispondere è: siamo sufficientemente capaci di parlare con i giovani? "Il lavoro che abbiamo fatto ...
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