Caro energia nei negozi "Subito azioni di sostegno"

Confcommercio, Coop, Conad e Federdistribuzione hanno condiviso una serie di proposte al Governo e al Parlamento da attuare con urgenza

Costi energetici, Confcommercio, Coop, Conad e Federdistribuzione hanno condiviso una serie di proposte al Governo e al Parlamento da attuare con urgenza e stilato un declogo per i propri associati. Secondo una stima dell’Ufficio Studi di Confcommercio, da qui ai primi sei mesi del 2023, sono a rischio circa 120mila imprese del terziario di mercato e 370mila posti di lavoro. Alcuni consumi di energia sono però incomprimibili: si pensi ai banchi refrigerati, il cui assortimento, è fatto di prodotti deperibili. Per contrastare questi effetti ed evitare il rischio chiusura delle imprese, Confcommercio, Ancc-Coop, Ancd-Conad e Federdistribuzione hanno condiviso una serie di proposte al Governo e al Parlamento: dall’"incremento del credito d’imposta per il caro energia elettrica dal 15% al 50% all’ampliamento temporale per la rateizzazione delle bollette almeno fino a dicembre; incremento fino al 90% della copertura offerta dal Fondo di garanzia per le Pmi anche per i finanziamenti richiesti dalle imprese", dalla proroga della riduzione delle accise sui combustibili, alla applicazione dell’Iva al 5% sul metano". Per contrastare più efficacemente i rincari è stato redatto un decalogo di azioni e comportamenti virtuosi: spegnere le insegne luminose e le apparecchiature non necessarie durante la chiussura; ridurre l’intensità luminosa del punto vendita; regolare la temperatura ambientale; interrompere la funzione di riciclo dell’aria nelle ore notturne; tenere chiuse le porte di ingresso; ridurre la temperatura dell’acqua; utilizzare in maniera efficiente l’energia elettrica ed il gas naturale per la cottura dei cibi; utilizzare in modo efficiente le celle e i banchi frigoriferi, limitando le aperture e razionalizzare l’organizzazione del lavoro al di fuori degli orari di apertura al pubblico.