Caro energia, si fermano le rotaie

Anche Jsw Steel Piombino risente della difficile situazione nazionale e sposta la ripartenza ad aprile

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Ferma la laminazione delle rotaie per gli elevati costi dell’energia. Anche Jsw Steel Piombino, come tante aziende italiane risente della situazione e ferma la produzione in attesa di capire come poter ridurre il costo dell’energia. "Seppur i lavori alla gru 108 del Cse – spiegano i coordinatori delle Rsu – siano in linea con le tempistiche programmate, il TPP (treno di laminazione rotaie ndr) non partirà per gli elevati costi energetici".

"La partenza ad ora – continuano i sindacati – è prevista nel mese di aprile, abbiamo già chiesto un incontro per approfondire la situazione. Nel mese di marzo gli altri due treni di laminazione, il Tve e il Tmp lamineranno come da programma".

Così oltre a tutte le incertezze per le Acciaierie si aggiunge anche il problema degli alti costi dell’energia. Lo scenario di medio-lungo termine, oltre l’orizzonte del 2023, è dominato dall’incertezza – rileva il sito specializato Siderweb – con prezzi molto superiori al decennio precedente". "Per mitigare il caro energia – informa ancora Sidferweb – ha illustrato Amedeo Rosatelli, Senior Partner di Sere, società di consulenza specializzata nel settore energetico, gli attori del sistema gas Italia (governo, Arera, Snam, Eni…) "si stanno attivando per massimizzare i potenziali flussi di gas provenienti da direttrici alternative a quella russa (Algeria, Libia, Tap…) e l’import via Gnl attraverso i terminali di rigassificazione esistenti (Rovigo, Panigaglia, Olt Livorno); per approntare nuovi rigassificatori galleggianti Fsru similari all’impianto di Livorno. Ma anche per una possibile riapertura delle centrali a carbone in dismissione, per l’incremento dell’estrazione da giacimenti nazionali di metano e per la realizzazione di nuove interconnessioni con la rete di gasdotti europei, ad esempio un collegamento attraverso la Francia con il sistema di rigassificatori spagnoli".

C’è poi il tema delle materie prime. Grande è la preoccupazione espressa anche per il prezzo dell’energia e per l’approvvigionamento di materie prime siderurgiche. "Nell’ultima settimana abbiamo vissuto momenti estremamente difficili, in cui l’energia ha superato anche i 600 euro al MWh. Prezzi che erano impensabili. È vero che negli ultimi giorni si sono abbassati, ma restano molto alti. Abbiamo cercato di adeguarci, fermando o rallentando la produzione nei momenti di picco del costo dell’energia, mettendo a dura prova tutta la nostra organizzazione. Abbiamo una visione più a breve che a medio termine: siamo in una situazione di grandissima incertezza".

m.p.