Case pignorate, scatta la protesta

Livorno, ventotto famiglie rischiano di restare senza abitazione per una vicenda legata alla Consabit

Ieri mattina presidio di fronte al Tribunale Livorno delle famiglie assegnatarie degli alloggi a canone sostenibile di via Giolitti 24 e 26 a Shangai costruiti dalla società Consabit. Queste abitazioni sono state pignorate da una banca, insieme ad altri beni di Consabit che è sotto procedura fallimentare. Consabit aveva usato queste abitazioni a garanzia dei finanziamenti erogati dalla banca per altre sue attività sempre nel settore delle costruzioni. "Ma questi alloggi non sono pignorabili. – ha ricordato Giovanni Ceraolo portavoce del sindacato inquili Asia – Stiamo parlando di case all’interno di uno stabile costruito con soldi della Regione, su un terreno comunale destinato all’edilizia sociale a canone concordato. Questo progetto è stato portato avanti con una convenzione tra Consabit cooperativa, Regione e Comune. Consabit poi si è trovata in difficoltà economica, ma per altre operazioni immobiliari. La banca ha pignorato tutto compreso questo immobile di via Giolitti dove vivono 28 famiglie, che hanno sempre pagato regolarmente il canone di locazione che ora viene riscosso dal curatore fallimentare. I canoni di locazione però attualmente sono cresciuti ben oltre i parametri fissati dalla convenzione“.

Ha ricordato Ceraolo: “C’è già stato un primo incontro in Comune e sappiamo che è stato avviato un percorso istituzionale per cercare di trovare una soluzione al problema, ma è il Tribunale fallimentare ad avere in mano ora la situazione e proprio al Tribunale ci appelliamo affinché gli alloggi delle 28 famiglie non siano venduti all’asta".

Ma intanto sono stati già fatti sopralluoghi a partire dal 28 marzo e sono già state fatte le stime per la vendita all’asta dai periti del Tribunale, arrivati il 28 marzo scortati da polizia e carabinieri. Famiglie e sindacato Asia durante il presidio di ieri si sono appellati al Tribunale. “Non si parla di un immobile privato qualunque, ma di uno stabile per l’edilizia sociale per realizzare il quale fu firmata una convenzione che per noi è ancora valida. Il Tribunale come può autorizzare la vendita all’asta di queste abitazioni ben sapendo che si tratta di beni pubblic a tutti gli effetti".

L’assessore alle politiche abitative e al sociale del Comune Andrea Raspanti ha dichiarato: "Le avvocature di Comune e Regione stanno seguendo la vicenda. La proedure di vendita all’asta avviate sono palesemente in danno degli interessi delle famiglie, della Regione e del Comune. Sopratutto di quest’ultimo che rischia di doversi accollare lil perso di trovare una soluzione. Stiamo cercando con la Regione di trovare le vie legali per superare indenni questa situazione". Ha concluso Raspanti: "Famiglie e interesse pubblico non sono tutelati in questa vicenda, ma non molleremo. I ricorsi di Comune e Regione sono stati respinti dal Tribunale. Tuttavia non molleremo".

Monica Dolciotti