Case popolari, guerra ai morosi: o si mettono in regola o rischiano lo sfratto

Pronte le prime 50 diffide a pagare. Chi non si metterà in regola perderà l'alloggio. "È una questione di giustizia sociale e di rispetto delle leggi", spiegano l'assessore alla casa Andra Raspanti e il presidente di Casalp, Marcello Canovaro

Canovaro e Raspanti

Canovaro e Raspanti

Livorno 5 dicembre 2019 - Il Comune di Livorno e la società Casalp (ex Ater, che gestisce le case popolari) hanno dichiarato guerra ai morosi che, pur potendo, per anni non hanno pagato il canone d'affitto che in media si aggira aui 90 o 100 euro al mese. Sono infatti ormai  pronte le prime 50 diffide (partiranno la prossima settimana) indirizzate agli assegnatari morosi di alloggi popolari , ovvero i furbetti che colpevolmente pur avendo redditi meno bassi non hanno pagato per anni.

"Sono i primi frutti dell'accordo operativo per il contrasto della morosità colpevole nelle case popolari sottoscritto da Comune e Casalp a ottobre. - spiega il presidente di Casalp Marcello Canovaro - Accordo che, secondo le previsioni degli uffici, porterà ad avviare in tutto 100 procedimenti di decadenza nei prossimi mesi".

"Voglio invitare coloro che riceveranno queste prime diffide a prendere contatto immediatamente con Casalp" raccomanda l’assessore al sociale e politiche abitative Andrea Raspanti. “Una volta scaduti i 15 giorni stabiliti per la sottoscrizione di un piano di rientro, - precisa l'assessore - qualora gli interessati non si mettano un regola, la pratica sarà trasmessa all'ufficio casa per l'avvio dell'iter di decadenza. A quel punto, per mantenere l'alloggio l'unica possibilità sarà pagare l'intero debito senza alcuna possibilità di rateizzazione. Se non sarà santa la morosità nemmeno a queste condizioni, scaduti i termini sarà revocata l'assegnazione".

Monica Dolciotti