"Caso Lucarelli, le dichiarazioni della vittima sono attendibili"

Livorno: domani l’interrogatorio di garanzia dei due calciatori arrestati per violenza sessuale. La ricostruzione dei fatti nell’ordinanza di arresto

Il gip del Tribunale di Milano Sara Cipolla

Il gip del Tribunale di Milano Sara Cipolla

Livorno, 23 gennaio 2023 - Domani in Tribunale a Milano l’interrogatorio di garanzia per Mattia Lucarelli e Federico Apolloni, i due calciatori del Livorno finiti ai domiciliari in esecuzione di un’ordinanza per una violenza sessuale di gruppo avvenuta nella notte tra il 26 e il 27 marzo 2022 a Milano.

Secondo la ricostruzione dell’accusa, la ragazza, una ventenne di nazionalità statunitense, aveva accettato di salire in auto con cinque ragazzi sconosciuti dopo la notte trascorsa al locale “Gattopardo“ in via Piero della Francesca perché cercava un passaggio per tornare a casa. Era ubriaca e si sarebbe ritrovata contro la sua volontà (più volte ha chiesto di tornare a casa) nell’alloggio di Lucarelli in zona Porta Romana. In uno dei video registrati lungo il tragitto verso l’alloggio, i ragazzi avrebbero esplicitato il loro “piano“ con frasi irripetibili e inequivocabili sulle loro reali intenzioni. Ai video, che mostrano il gruppo con la vittima sia all’esterno del locale e sia all’interno dell’auto di Lucarelli, ma anche in strada, prima di entrare in casa e infine in salotto, si aggiungono le dichiarazioni della giovane (e di altri testimoni), ritenute "credibili in quanto coerenti, logiche e precise nonché attendibili in quanto riscontrate dalle risultanze acquisite dall’attività istruttoria". Mattia Lucarelli e Federico Apolloni potranno spiegare la loro versione domani, martedì, giorno dell’interrogatorio di garanzia.

Intanto Cristiano Lucarelli, il padre di Mattia, ex attaccante del Livorno, dopo un primo video pubblicato venerdì su Instagram in cui si schierava dalla parte del figlio ne ha postato un secondo sabato sera sempre in sua difesa.

Al centro del discorso, i video. "Devo reintervenire perché ho letto di tanti avvocati, giudici, leoni da tastiera; anche perché sono stati riportati male" da stampa e tv. "Quei video li abbiamo consegnati noi alla polizia" (ma risulta una perquisizione, il 23 settembre), perché all’interno "ci sono elementi di innocenza, non di colpevolezza, e non c’è nessuna scena di sesso come invece vogliono farvi credere". "Siccome c’è un impianto accusatorio – prosegue – è normale che il video venga sbobinato a seconda degli elementi che devono rafforzare quell’impianto". Lucarelli conclude: "Abbiamo protocollato 1.900 messaggi (di “odiatori“, ndr) che presto consegneremo alla polizia postale con i quali copriremo le spese processuali".