Centenario del Pci: il film

E' online il documento visivo restaurato dalla Cineteca di Bologna

Un fotogramma del film "Uomini e voci del Congresso socialista di Livorno"

Un fotogramma del film "Uomini e voci del Congresso socialista di Livorno"

Livorno, 20 gennaio 2021 -  La Cineteca di Bologna ha restaurato e messo online uno straordinario documento d'epoca: il film del gennaio 1921 che racconta i giorni del XVII Congresso del Partito Socialista di Livorno, che si concluse con la scissione dei comunisti.

"Uomini e voci del Congresso socialista di Livorno" (CLICCA QUI), custodito dalla Cineteca di Bologna grazie alla copia depositata dalla grande documentarista Cecilia Mangini e restaurato dal laboratorio L'Immagine Ritrovata con le musiche di Daniele Furlati, è online sulla piattaforma 'Il Cinema Ritrovato fuori sala', presentato dal regista livornese Paolo Virzì, dal professor Paolo Capuzzo, direttore del Dipartimento di Storia dell'Università di Bologna, e dal direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli. Il film "Uomini e voci del Congresso socialista di Livorno" sarà disponibile fino al 17 febbraio, assieme agli altri titoli della piattaforma Il Cinema Ritrovato fuori sala, il progetto realizzato dalla Cineteca di Bologna per la visione online - in collaborazione con MYmovies - di classici restaurati e rarità dalla storia del cinema, con un programma che si rinnova ogni 30 giorni.

"Uomini e voci del Congresso socialista di Livorno è un sorprendente documento filmato del XVII Congresso nazionale del Partito Socialista - racconta Farinelli - Il film in due bobine, girato in 35mm, della durata di 30 minuti, non ha indicazioni né sulla produzione, né su chi lo abbia diretto e non ebbe mai un visto di censura. Pur essendo un documentario, è un vero esperimento perché cerca di offrire il ventaglio delle molte posizioni e delle importanti personalità che animavano quelle tumultuose, turbolente ma anche gioiose giornate, pur non avendo a disposizione il sonoro, ma solo didascalie, e una pellicola poco sensibile, che rendeva quasi impossibili le riprese all'interno del teatro. Anche se, molto probabilmente il film giunto a noi è incompleto, quello che possiamo vedere non può non sorprenderci. Sfilano davanti ai nostri occhi i rappresentanti dell'Internazionale socialista, Turati e Terracini, Bordiga e Bombacci, Argentina Altobelli e Francesco Misiano, che scappato in Urss diede vita alla casa di produzione Mezrapom, per un decennio, lo studio più innovativo del cinema sovietico". Trai tanti protagonisti, non c'è una voce che prende il sopravvento e in una sorta di par condicio rispettosa dei delicati equilibri, ogni oratore ha a disposizione una sola didascalia, per esporre le sue tesi. Per sintetizzare i lavori del congresso, spesso l'autore fa ricorso al linguaggio simbolico delle immagini (come il mare in tempesta o parti animate) e il racconto di quelle giornate che dovevano decidere il futuro dell'Italia, si chiude, senza chiarire gli esiti del Congresso e l'avvenuta scissione, su una bandiera rossa e sulla speranza di un futuro radioso. Alle elezioni del 16 novembre del 1919 il Partito Socialista era stato il partito più votato, con il 32% dei voti e 156 seggi, a quelle del 15 maggio ottenne il 24% dei voti e 123 seggi, il Partito Comunista d'Italia il 4% e 15 parlamentari. Il vento era girato, la marcia su Roma era, ormai, alle porte.