Centenario del Pci: i libri più recenti

Livorno, il 21 gennaio del 1921 nasceva il Partito comunista italiano: ecco le ultime novità editoriali, fra cronaca e storia

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Livorno -  Ecco alcuni libri collegati al centenario della nascita del Partito comunista italiano. Le celebrazioni per l'anniversario sono in programma dal 21 gennaio a Livorno, la città dove il Pcd'I nacque esattamente cento anni fa.

'QUANDO C'ERANO I COMUNISTI' di Sorgi e Pendinelli - Marcello Sorgi e Mario Pendinelli sono gli autori di "Quando c'erano i comunisti. I cento anni del Pci tra cronaca e storia. Con una testimonianza di Umberto Terracini" (pagine 240, euro 18). Come nei migliori racconti investigativi, il protagonista di questa vicenda è ambiguo e non esente da contraddizioni. Per un verso profondamente radicato nella cultura italiana, legato alla Torino culla del capitalismo nostrano e all'esperienza del'"Ordine Nuovo" di Gramsci, per l'altro il Partito comunista italiano è stato a lungo costretto a una subordinazione, anche finanziaria, a Mosca. Eppure il Pci è sopravvissuto al ventennio fascista, allo scandalo dello stalinismo, ai fatti d'Ungheria e alla sanguinosa repressione che ne seguì, continuando a crescere negli anni del boom economico e della vorticosa trasformazione della società, e con i suoi lasciti condiziona ancora oggi la politica del nostro paese. Per rileggerne la storia con spirito da cronisti, Mario Pendinelli e Marcello Sorgi, tra documenti e interviste inedite, si mettono sulle tracce dei protagonisti seguendone il percorso attraverso i luoghi - dall'Italia alla Russia, dalla Bulgaria all'America - e i decenni, da Antonio Gramsci e Palmiro Togliatti a Luigi Longo ed Enrico Berlinguer, fino al confronto con Massimo D'Alema, Piero Fassino, Paolo Gentiloni, Cesare Salvi, Walter Veltroni e Nicola Zingaretti. Completa il quadro una preziosa testimonianza di Umberto Terracini - componente del gruppo originario di Gramsci, Togliatti e Tasca, e presente alla scissione di Livorno -, a cui il libro contribuisce a ridare il giusto rilievo.

'LA DANNAZIONE' di Ezio Mauro - Ezio Mauro è autore di "La dannazione. 1921. La sinistra divisa all'alba del fascismo" (Feltrinelli, pagine 192, euro 18). Sulla volta del Teatro Goldoni domina Marx e sopra il suo ritratto, lo striscione: "Proletari di tutti i Paesi unitevi!". Il diciassettesimo Congresso del Partito socialista italiano si apre a Livorno il 15 gennaio 1921 e, dopo una settimana drammatica, si chiuderà con la scissione e la nascita del Partito comunista d'Italia. Siamo al punto di non ritorno: è vietato qualsiasi compromesso tra rivoluzionari e riformisti. Sembra passato molto tempo dalla presa del Palazzo d'Inverno, mentre sono trascorsi solo tre anni e poco più. Ma questa è un'epoca nuova: il secolo breve è cominciato e avanza molto velocemente. Mancano meno di settecento giorni alla Marcia su Roma. In una cronaca politica animata dalle voci di protagonisti epici - da Terracini a Turati, da Serrati a Bordiga, a Gramsci defilato e silenzioso - Ezio Mauro ricostruisce un capitolo fondamentale della nostra storia, che raccoglie in sé ideali altissimi di liberazione e riscatto, ma in cui sembrano tutti condannati dentro il perimetro delle loro divisioni, mentre il Paese sta per essere inghiottito dalla reazione che si fa dittatura. Da quella scissione usciranno due partiti che cambieranno per sempre la storia d'Italia, ma quanto accadde a Livorno dev'essere compreso: come un peccato originale, una tentazione ricorrente. Perché "altre dannazioni seguiranno, come sappiamo, nei cent'anni. Ma le occasioni perdute pesano, anche quando svaniscono gli errori e scompaiono i loro protagonisti".

'IL PARTITO DELLA NAZIONE' di Andrea RomanoIl deputato del Pd Andrea Romano è autore di "Il partito della nazione. Cosa ci manca e cosa no del comunismo italiano" (Paesi edizioni, pagine 176, euro 18). La storia del Pci è stata innanzitutto la storia d'Italia, colonna delle istituzioni democratiche della nostra repubblica e incarnazione italiana delle speranze e dei fallimenti del comunismo mondiale. Questo libro racconta sinteticamente i passaggi più intensi e drammatici dei suoi settant'anni di storia: dalla scissione di Livorno nel gennaio del 1921, nel pieno della crisi sociale e politica del primo dopoguerra, alla connivenza con il terrore stalinista; dalla rinascita su nuove basi nel corso della Resistenza al rapporto contraddittorio con l'Europa; dal ruolo dei capi nel culto comunista della politica all'eredità di Togliatti e Berlinguer. Guardando sempre al ruolo che la più grande organizzazione comunista dell'Europa occidentale ha svolto nell'Italia del Novecento: quello di un "partito della nazione" che è stato anche specchio delle luci e delle ombre della nostra storia. Da partito rivoluzionario a sentinella della democrazia nel nostro Paese, il libro traccia la parabola di un percorso politico per rispondere alla domanda se il comunismo è ancora presente nell'Italia di oggi e nel Partito Democratico .

'I COMUNISTI LO FANNO MEGLIO' di Luciano Tirinnanzi - I protagonisti di un'irripetibile stagione politica, i maggiori esperti della comunicazione e del giornalismo., grandi intellettuali ed esponenti illustri della cultura: tutti riuniti in un unico libro, per celebrare i cent'anni dalla fondazione del Pci e rispondere alla domanda: "I comunisti lo fanno meglio… oppure no?" Il volume "I comunisti lo fanno meglio (…oppure no?)" di Luciano Tirinnanzi uscirà in libreria per Paesi Edizioni il 21 gennaio, giorno esatto della scissione di Livorno del 1921. "Dove ovviamente quel meglio cui si allude è l'ars politica, ovvero la straordinaria capacità del comunismo di casa nostra di aver saputo incidere così nel profondo l'animo italiano", spiega l'autore. Il libro propone testimonianze rare, riflessioni inedite e pensieri personali per spiegare le ragioni dell'influenza che il Pci ha avuto nella nostra società: nella politica come nella cultura, nelle relazioni internazionali come nei diritti civili, nella comunicazione come nell'arte. Per risalire a quando è cominciato, come si è evoluto, e perché è finito il più longevo fenomeno politico italiano del Novecento. Il volume raccoglie, tra le altre, le confidenze sul Partito comunista italiano di Massimo D'Alema, Achille Occhetto, Luciano Violante, Fausto Bertinotti, Pierluigi Bersani, Emanuele Macaluso, Gianni Cuperlo, Livia Turco, Marco Rizzo, Pietro Folena, Paolo Cirino Pomicino, Fabrizio Cicchitto, Giorgia Meloni, Sandro Bondi e Carlo Giovanardi. Sono presenti, tra gli altri, anche i contributi di Bruno Vespa, Lucia Annunziata, Vittorio Sgarbi, Giampiero Mughini, Marcello Veneziani, Pietrangelo Buttafuoco e Mario Mori.

'SINISTRE. UN SECOLO DI DIVISIONI' di Paolo Pombeni - Lo storico Paolo Pombeni è l'autore di "Sinistre. Un secolo di divisioni" (Il Mulino, pagine 200, 15 euro). Nel gennaio 1921 al Congresso del partito socialista a Livorno si consumava la frattura con la frazione di estrema sinistra e nasceva il partito comunista. La sinistra si divideva, come del resto aveva già fatto e non avrebbe smesso di fare. Riletta nel suo complesso, la storia della sinistra si rivela un lungo duello, o serie di duelli di cui è sovente il riformismo a fare le spese, dinanzi alla seduzione della fuoruscita dalla democrazia liberale verso la realizzazione del socialismo. Oppure, più di recente, dinanzi all'arroccamento su posizioni moralistiche (come l'antiberlusconismo, o la difesa dell'intangibilità della Costituzione, o la denuncia della corruzione) su cui, dopo la fine delle ideologie, pare essersi arenata ogni capacità di riforma, ogni tensione verso il futuro. 

'DALLA RIVOLUZIONE ALLA DEMOCRAZIA' di Piero Fassino - "Il Pci ha saputo leggere e interpretare per decenni domande di libertà, uguaglianza, riscatto sociale, facendole vivere in battaglie democratiche in cui si sono riconosciuti milioni di italiani. Alla fine del secolo il suo tempo si è consumato, ed è stato atto di lucida saggezza andare oltre per costruire un futuro nuovo. È un cammino che deve continuare". Il deputato Piero Fassino, uno dei dirigenti del Pci che condivise e gestì la svolta di Achille Occhetto, segretario dei Ds e fondatore del Pd, è autore del libro "Dalla rivoluzione alla democrazia. Il cammino del Partito comunista italiano (1921-1991)" (Donzelli, pagine 280, 19 euro). Il Partito comunista italiano nasce il 21 gennaio 1921 con il Congresso di Livorno e cessa la sua attività il 3 febbraio 1991. Settanta anni nei quali il Pci è stato protagonista di ogni passaggio della vita politica e sociale dell'Italia. Nato sull'onda della Rivoluzione d'ottobre per realizzare una società sovietica anche in Italia, nell'arco di pochi anni è investito dalla bufera del fascismo. Costretto alla clandestinità, è il principale animatore prima del contrasto alla dittatura, poi della Resistenza. Matura così, nella lotta per la democrazia e la libertà, un'evoluzione culturale e politica che lo porta a essere partecipe essenziale della costruzione della Repubblica e della scrittura della Costituzione. Divenuto il più importante partito comunista dell'Occidente, forte del pensiero di Antonio Gramsci, intraprende un cammino politico che - prima con la "via italiana al socialismo" elaborata da Togliatti, poi con il "compromesso storico" proposto da Enrico Berlinguer - assume la democrazia come il regime politico entro cui far valere i valori e le lotte di emancipazione e giustizia, sottoponendo a dura critica il socialismo sovietico e ricollocandosi come uno dei principali partiti della sinistra democratica europea.