"Da Livorno proiettili per l'Iran: vogliamo chiarezza su questa situazione"

Le reazioni di Potere al popolo, Rc e Cgil sul caso dei prodotti della Cheddite utilizzati dalla milizia del governo di Teheran: "Bisogna vigilare e fermare l'export illegale"

Iran proteste (Ansa)

Iran proteste (Ansa)

Livorno, 15 dicembre 2022 - La notizia secondo la quale la polizia morale iraniana avrebbe usato proiettili prodotti dalla Cheddite Srl con sede a Livorno ha suscitato forti prese di posizione.

Giuliano Granato, portavoce di Potere al popolo e volto pubblico di Unione popolare: "Il fatto che le armi italiane, nel caso della Cheddite di Livorno cartucce utilizzabili nella repressione di piazza, giungano persino in Iran, paese sottoposto a un divieto assoluto di vendita di armi, la dice lunga sul potere che la lobby delle armi ha nel nostro paese. L'industria bellica vale meno dell'1% del PIL, ma è riuscita a esprimere un Ministro del Governo Meloni, Guido Crosetto, ex presidente Aiad, ed a influenzare a suo piacimento la politica dei governi Conte e Draghi. Fermare l'export illegale e immorale di armi è possibile, manca la volontà politica. Noi lo faremo anche dall'opposizione: in primo luogo con i nostri corpi, vigilando sulle esportazioni della Cheddite, ma anche allacciandoci alle regole esistenti: stiamo infatti valutando se esistono gli estremi per un esposto in procura."

Anche Aurora Trotta, consigliera comunale di Potere al popolo a Livorno, è intervenuta sull'argomento: "Abbiamo presentato una mozione in consiglio comunale perché tutta la città e la sua amministrazione vengano coinvolte nel controllo effettivo delle esportazioni della Cheddite e nella pressione che va fatta sul Governo - ha detto Trotta - perché impedisca nuove triangolazioni di armi verso l'Iran, attraverso la Turchia o altri paesi, fino all'accertamento definitivo delle responsabilità della Cheddite. Livorno vuole dimostrare di essere città di pace non solo a parole, ma con i fatti."

"Vogliamo chiarezza su questa situazione - è l'intervento di Marco Chiuppesi, segretario della federazione livornese del Partito della Rifondazione comunista-Sinistra europea -, punta dell'iceberg di un export di armi verso paesi autoritari. Pace, disarmo e solidarietà, stop alle esportazione di munizioni ed armi verso la Turchia, l'Iran e gli altri paesi autoritari e in conflitto! Chiediamo l'applicazione della legge 185/90".

Per la segreteria Filctem-Cgil della provincia di Livorno "è quantomai urgente che si faccia chiarezza sulla vicenda, non possiamo permetterci che sussistano ombre del genere su di un'azienda con sede nel nostro territorio. La drammatica repressione delle proteste di piazza da parte del regime iraniano è semplicemente inaccettabile e criminale - si legge nel comunicato diffuso alla stampa -. In linea con il documento approvato nel corso del congresso provinciale della Filctem-Cgil tenutosi nei giorni scorsi, chiediamo pertanto che si allestisca urgentemente una commissione parlamentare d'inchiesta per far luce sulla vicenda. È fondamentale capire se l'azienda con sede alla Valle Benedetta abbia davvero venduto proiettili al regime di Teheran. Auspichiamo che la nostra richiesta venga supportata convintamente anche dalle istituzioni locali e regionali. In tema di difesa della libertà e dei diritti umani non possono esserci ambiguità".