Chiesa degli olandesi, gli operai acrobati abbattono il controsoffitto pericolante

Ha preso il via il cantiere-lampo sugli scali, con la Acrobatic System

Gli operai all'opera (Foto Novi)

Gli operai all'opera (Foto Novi)

Livorno, 14 marzo 2019 - Sul tetto della chiesa degli olandesi, affacciata sugli scali omonimi ‘in vista’ del gigantesco mercato coperto, ieri mattina era tutto un brulicare di felpe rosse ed elmetti. Gli operai di Acrobatic System sono entrati in scena, calandosi in modo spettacolare da un ‘foro’ aperto ad hoc nel tetto del tempio olandese-alemanno bisognoso di cure. Il controsoffitto pericolante nel tempo è parzialmente crollato e una parte – sospesa in aria – si reggeva in bilico su un sostegno di una finestra. Si reggeva, fino a ieri mattina. Perché è proprio da lì che gli operai di Acrobatic System sono partiti per liberare la navata. Imbracati e fissati alle immense capriate, gli operai hanno portato a termine l’abbattimento controllato del pezzo più pericoloso sospeso nel vuoto. 

Un'operazione chirurgica precisa e veloce, al ‘cuore’ della chiesa gioiello. «Ora il cantiere procederà spedito, un intervento lampo – ha detto l’ingegnere Andrea Cecconi – Nel giro di tre o quattro giorni l’abbattimento controllato sarà concluso e si potrà pensare all’importante fase di pulizia dell’interno». Gli operai, entrati dall’alto, coglieranno l’occasione durante il cantiere per dare un’occhiata al tetto «e controlleranno le tegole, per capire se ce ne sono di scomposte da sistemare – ha aggiunto Enea Santaniello de Il Comune dei cittadini, piattaforma civica che supporta l’intervento – Mi sento di ringraziare Ennio Weatherford presidente della congregazione olandese grande protagonista e anche Mauro Del Nista che negli anni ’90 si occupò del rifacimento del tetto di questa struttura. Un lavoro fatto per durare. Adesso con la conclusione di questo intervento storico e dal valore anche simbolico pensiamo alla pulizia, che coinvolgerà la gente e i volontari».

Un auspicio condiviso anche da Weatherford, naturalmente: «Ci vorranno una cinquantina di persone, da coordinare alla perfezione, per la maxi pulizia – sono le parole di Ennio Weatherford, presidente della congregazione – L’intenzione è restituire il bene alla città». Nell’ottica di recupero di quei valori come multiculturalità e rispetto delle diversità, dei diritti umani. E della musica, sfruttando le grandi potenzialità acustiche del tempio»