"Ci sono chiare criticità urbanistiche"

Piombino, l’assessore Parodi spiega il parere negativo del Comune al rigassificatore: sviluppo compromesso

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E’ arrivato il ’primo no’, come atto amministrativo, della giunta Ferrari al rigassificatore. Ne parliamo con l’assessore all’urbanistica Giuliano Parodi.

Che cosa significa questo parere negativo?

"Il parere oltre che di natura politica deve avere anche supporto tecnico, specie quando è negativo come nel nostro caso, per questo nell’atto che abbiamo deliberato in giunta denunciamo il fatto che le integrazioni alla documentazione richiesta dall’ufficio urbanistica a Snam ai fini dell’istruttoria, sono arrivate poche ore prima della scadenza dei termini concessi al Comune per inviare il suo parere, impedendo di fatto di redigere un documento tecnico completo".

Perché l’amministrazione dice no al rigassificatore?

"Analizzando la parte urbanistica, nella relazione a corredo sottolineo due forti criticità: una serie di non conformità tra il progetto Snam e le indicazioni del Regolamento urbanistico e del Piano strutturale, ma a parte i dettagli strettamente tecnici di destinazione d’uso dei terreni dove dovrebbero sorgere gli impianti a terra, mi preme sottolineare che gli strumenti urbanistici contengano una filosofia precisa di visione e sviluppo del nostro territorio, che sta cambiando fisiologicamente pelle".

Qualche esempio?

"Porto della chiusa, ad esempio, che si trova a ridosso del nuovo impianto ha previsioni urbanistiche importanti legate alla realizzazione di aree per la cantieristica che se dovessero entrare nei raggi di protezione del rischio di incidente rilevante del rigassificatore dovrebbero essere sospese se non addirittura stralciate (dobbiamo capire il tempo di permanenza della FSRU se sono 3 o 25 anni che non è esattamente la stessa cosa per un territorio). Ma non solo questo, anche tutte le attività che sul porto potranno insediarsi che si sono affacciate in questi mesi e che stanno in stand-by in attesa di capire cosa succederà".

Il vostro non è un no a priori, ma un no motivato da problemi per il territorio. E’ così?

"Il nostro parere negativo non è figlio dell’ideologia ma di un rischio concreto che un elemento estraneo non previsto con il suo carico di rischio che si porta dietro ci costringa in maniera reale a dover modificare le strategie di sviluppo che stiamo costruendo attraverso gli strumenti urbanistici che Piombino sta aspettando da tempo e che in questi anni stiamo confezionando perchè è attraverso il Piano strutturale e il suo Piano operativo (ex regolamento urbanistico) che si può passare dalle parole ai fatti in un territorio che per da troppi anni è immobile".

Maila Papi