Classe 2A istituto Giusti dell’isola d’Elba

In Italia è la Sardegna la regione dei record. Ecco l’indagine che abbiamo fatto sui nostri nonni

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Il demografo Michel Poulain e l’epidemiologo Gianni Pes hanno scoperto che nel mondo esistono zone in cui il numero di centenari risulta sopra la media. Le hanno definite “Zone blu”, dal colore del pennarello con cui le hanno individuate sulla cartina. Sono cinque: l’area dell’Ogliastra in Sardegna, Loma Linda in California, Nicoya in Costa Rica, Icaria in Grecia e Okinawa in Giappone. Cos’hanno di speciale questi luoghi? Non solo l’età anagrafica degli abitanti, ma soprattutto una qualità di vita migliore. Gli anziani, infatti, conducono una vita semplice ma attiva, non soffrono di demenza senile, considerano i loro sogni ancora importanti e cercano di realizzarli nonostante l’età. Secondo Poulain i fattori determinanti dietro il fenomeno della longevità sono sette: condurre una vita semplice; mangiare cibo locale; coltivare forti relazioni sociali e famigliari; nutrire la propria spiritualità; rimanere attivi; rispettare il pianeta e avere sempre uno scopo di vita. Affascinati da questa scoperta, abbiamo condotto un’indagine fra i nostri nonni per individuare analogie o differenze sia rispetto allo stile di vita dei popoli longevi delle zone blu, sia rispetto a quello dei giovani d’oggi.

Sono nonni vissuti all’Isola d’Elba o sul continente, in area toscana, eccetto una provenienza sarda e una rumena. L’età media è di 76 anni. Condussero una vita piena di sacrifici e alcuni videro la guerra. A quei tempi tutto era prezioso e niente veniva sprecato. Il lavoro si svolgeva prevalentemente all’esterno, nei campi o nelle cave a cielo aperto. I legami famigliari erano saldi, trascorrevano il tempo libero all’aperto e la loro dieta era prevalentemente vegetariana. Evidenti sono le analogie con gli abitanti delle zone blu. Molte, invece, sono le differenze rispetto allo stile di vita di oggi. La diffusione della tecnologia ha favorito una vita sedentaria, il tempo trascorso all’aperto si è ridotto e sta scomparendo un vecchio sapere artigianale che era stato tramandato da centinaia di anni. La semplicità era un valore e ciò che oggi sembra essenziale, come l’estetica e la moda, per i nonni non esisteva. Perfino il valore del sacrificio e la gratitudine nei confronti della terra oggi appaiono inspiegabili. La sapienza antica è un patrimonio da salvaguardare, le testimonianze degli anziani andrebbero raccolte perché il loro sapere non è scritto sui libri ma è inestimabile.

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